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Spoleto, al San Matteo degli Infermi una manovra salvavita per far nascere la piccola Bianca

Pubblicato il 8 Gennaio 2016 13:39 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:54

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Quando si dice la “buona sanità”. Già, e questa volta porta il nome del San Matteo degli Infermi di Spoleto. Lo scenario è pressappoco questo: sono le 7 di giovedì mattina e c’è una giovane donna in procinto di partorire, all’improvviso la bimba che sta ancora nel suo grembo perde i battiti, un massaggio allo scalpo della nascitura li fa riprendere, e in pochi minuti viene predisposta la sala operatoria per un taglio cesareo, così la mamma può finalmente tenere tra le braccia la sua Bianca. Artefici di quella che è stata una vera e propria “manovra salvavita”, tutta all’equipe di dottoresse e ostetriche del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Spoleto “capitanate” dalla dottoressa Natalina Manci. E a lei, in primis, di deve la prontezza di aver eseguito tutte le “manovre” più adeguate per far sì che la bambina potesse venire alla luce sana e salva. Ma lei, l’assistente del primario Fabrizio Damiani, da sottolineare, che ha avuto vicino anche una equipe che hanno gestito una situazione d’emergenza sicuramente non irrilevante. La dottoressa Manci, infatti, ha potuto contare sulla preziosa collaborazione della collega Annarita Camilli, e delle ostetriche Carla Erbaioli, Valeria Benedetti, Monica Leandri, Cristiana Bocchini e Chiara Torti, così come l’infermiera Eleonora Del Bello, che hanno gestito quei momenti di autentica paura, per loro ma anche per i familiari della piccola Bianca, con grande professionalità. Ma ecco i fatti. Sembrava andare tutto nel verso giusto quando la giovane mamma, 34 anni, è stata sottoposta ai controlli che precedono il parto ormai imminente. E fin qui, tutto sembrava procedere nel migliore dei modi. Poi però, tutto precipita nel momento in cui, la donna viene trasferita nella sala dei monitoraggi. Qui, infatti, le professioniste del nosocomio spoletino, si rendono conto che i battiti della bimba sono scomparsi. Senza aspettare un attimo di più, allora, la dottoressa Manci pratica il massaggio allo scalpo della bimba, poi nel giro di soli tre minuti predispone tutto il necessario per effettuare un taglio cesareo. Attimi di profonda tensione, tanto tra i medici e le ostetriche che, e soprattutto, tra i familiari, che si sciolgono però nel momento in cui, Bianca, emette il primo vagito. Una bimba di 2 chili e 400 grammi, ottava nata di questo nuovo anno al reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Spoleto, e sicuramente uno dei simboli di come, a volte, parafrasando un vecchio detto “il vino buono (lo staff medico) sta anche nelle botti piccole (l’ospedale di Spoleto)”.

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