Trentuno. È il livello di Pm10 fatto registrare nella città della Quintana venerdì, secondo giorno – calendario alla mano – in cui la concentrazione di polveri sottili nell’aria è risultata entro i limiti previsti, dopo l’impennata che si era registrata ad inizio settimana. In realtà, i valori avevano cominciato ad innalzarsi già lo scorso sabato, ma il picco – il più alto di sempre – si era raggiunto solo lunedì, quando la centralina di Porta Romana aveva rilevato uno sforamento di 164 microgrammi, tre volte superiore a quanto consentito. Valore preceduto e seguito da altrettanti numeri a tre cifre che, accompagnati da previsioni negative, avevano reso necessario il blocco straordinario del traffico nella città della Quintana. Con il passare dei giorni, però, la concentrazione di Pm10 nell’aria è andata via via diminuendo, scendendo oltre la soglia prevista nella giornata di giovedì, quando la centralina dell’Arpa Umbria ha fatto registrare un valore di 43 microgrammi, seguito – come detto – dai 31 di venerdì. Numeri tali da revocare il provvedimento straordinario già dalla giornata di sabato. Diversamente da quanto previsto dall’ordinanza, inoltre, domenica 31 gennaio il blocco sarà attivo solo nelle ore della mattina. A partire dalle 12.30, infatti, le auto potranno tornare a circolare, così da permettere la partecipazione di folignati e non al primo corso mascherato del “Carnevale dei ragazzi” di Sant’Eraclio. IL REPORT DI LEGAMBIENTE – I continui sforamenti e la quasi completa assenza di piogge che sta caratterizzando questo inverno non può, comunque, che preoccupare. Quello dell’inquinamento atmosferico – a cui concorrono non solo le auto, ma anche i sistemi di riscaldamento – è un fenomeno diffuso in tutto lo Stivale, come testimoniato dalle cronache e dal report firmato Legambiente. “Delle 90 città monitorate nel 2015 – spiegano da Legambiente – ben 48 Comuni, pari al 53 per cento, hanno superato il limite dei 35 giorni di sforamento consentiti di Pm10. Tra le Regioni da bollino nero anche l’Umbria, colpita da un’emergenza smog sempre più cronica. Sotto l’occhio vigile dell’associazione ambientalista non solo Perugia e Terni ma anche Foligno. Andando ad analizzare la situazione nel dettaglio, gli sforamenti fatti registrare negli ultimi dodici mesi nella città delle acciaierie sono stati 69 a Le Grazie, 62 a Borgo Rivo e 52 a Carrara; 36 quelli di Ponte San Giovanni a Perugia; 38 a Narni Scalo ed infine 37 a Foligno. Una situazione critica confermata anche dai dati della qualità dell’aria di questo primo mese del 2016: 10 superamenti del limitea Ponte San Giovanni, così come a Foligno e Narni Scalo; 13 quelli a Borgo Rivo, 11 a Carrara e 15 a Le Grazie per quanto riguarda Terni. IL VICEPRESIDENTE UMBRO ZARA – “I dati – spiega Maurizio Zara, vicepresidente di Legambiente Umbria – dimostrano che le timide misure adottate dai Comuni umbri non sono efficaci. E’ indispensabile un cambio di di passo nelle politiche della mobilità sostenibile – prosegue – potenziando il trasporto sul ferro, l’uso dei mezzi pubblici e la mobilità nuova, e rendere così le auto l’ultima delle soluzioni possibili per gli spostamenti dei cittadini. Oggi in Umbria – sottolinea Zara – si continua ad avere il record per numero di auto per abitante, 70 ogni 100 contro una media nazionale già alta di 65 e europea di 48 circa, con un tasso di motorizzazione addirittura in crescita negli ultimi anni. Il trasporto privato continua ad essere la modalità più diffusa per muoversi verso le città e al loro interno. Solo invertendo questa tendenza – conclude – e garantendo un trasporto pubblico efficace e competitivo si possono restituire ai cittadini una migliore qualità dell’aria e della vita”.
Foligno: il Pm10 scende e si torna a circolare, ma il report di Legambiente è preoccupante
Pubblicato il 30 Gennaio 2016 15:57 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:39
Smog dalle autovetture
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