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Bevagna: sulla questione beni culturali replica la Polticchia

Pubblicato il 9 Febbraio 2016 17:05 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:31

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Il sindaco della città delle Gaite, Analita Polticchia, risponde alle critiche mosse nei confronti della “Manifestazione d’interesse per la concessione d’uso e gestione unitaria dei servizi, custodia e manutenzione dei siti pubblici di interesse turistico”. La concessione a privati della gestione dei più importanti luoghi culturali della città non convince infatti gli esponenti del Pd bevanate. “Si tratta di un’opportunità di sviluppo e lavoro senza costi a carico dei cittadini” dichiara il primo cittadino di Bevagna, a cui tutti possono prendere parte tramite la partecipazione ad una semplice gara pubblica, tutti con le medesime possibilità e senza alcuna preferenza. Il regolamento per l’uso del teatro, parte integrante della manifestazione d’interesse, venne approvato con la massima trasparenza in consiglio comunale nell’aprile del 2014, momento in cui fu possibile esaminare i costi di gestione dei siti turistici. “Nel 2011 al momento dell’insediamento di quest’amministrazione, l’associazione che gestiva il teatro doveva ricevere dal Comune 40mila euro pregressi– afferma la Polticchia – in forza d’una convenzione che dava all’associazione 40mila euro annui per la gestione del teatro, e possibilità di svolgere attività in proprio, incassandone i proventi. I cittadini di Bevagna pagavano 40mila ad un’associazione per fare delle attività, e gli introiti rimanevano tutti all’associazione”. Tra le precisazioni anche quelle riguardanti la gestione del museo e delle terme romane in mano sempre ad un soggetto privato scelto con bando pubblico. “Fino al 2013 – si continua a leggere in una nota – la gestione costava circa 60mila euro annui, dal 2014 in poi circa 18 mila euro. I costi di gestione a carico dei cittadini, sono stati da noi ridotti di oltre 40mila euro”. È privata anche la gestione della biblioteca, il quale soggetto è stato scelto con una selezione fatta dall’Unione dei Comuni anni fa. Attacchi insensati dunque, dato che ad oggi di queste scelte sono chiari soltanto i benefici: posti di lavoro e ulteriori servizi per la città.  

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