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Ospedali, il “San Giovanni Battista” sarà un riferimento regionale

Pubblicato il 13 Febbraio 2016 08:57

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“Tener conto della qualità delle strutture e delle prestazioni erogate, coinvolgendo le professioni sanitarie a tutti i livelli nel processo di riorganizzazione dell’offerta sanitaria regionale”. Questo il messaggio che è stato lanciato dalla Cisl Medici e dall’Aaroi.Emac – anestesisti ospedalieri italiani, in collaborazione con la Cgil e Cisl comparto, alle istituzioni nell’incontro-dibattito che si è tenuto venerdì pomerigio a Foligno e al quale hanno preso parte anche il segretario generale regionale Cisl Medici Stefano Stefanucci, segretario intersindacale Giuseppe Giordano, il direttore generale Usl Umbria 2 Sandro Fratini, il sindaco di Foligno Nando Mismetti e l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini. “Quale futuro per l’ospedale di Foligno?”, l’eloquente titolo dell’incontro che ha visto la partecipazione di un gran numero di addetti ai lavori, che hanno risposto positivamente all’invito del dottor Francesco Paolo Cappotto della Cisl medici e del dottor Alvaro Chianella dell’Aaroi.Emac. “Il presidio ospedaliero di Foligno, il terzo a livello regionale –hanno sottolineato Cappotto e Chianella – ha un livello di prestazioni erogato nella varie specialità mediche, chirurgiche e dei servizi che sarebbe auspicabile mantenere anche in previsione di un’integrazione con altre realtà sanitarie, compresa quella di Spoleto”. L’analisi del convegno ha trovato fondamento nella consapevolezza della rilevanza qualitativa e quantitativa della struttura di Foligno che, nel solo 2015, ha visto 48100 accessi al Pronto Soccorso, rispondendo nell’area medica a 4866 utenti in regime di ricovero e svolgendo 118970 servizi di radiologia. Per quello che riguarda gli interventi chirurgici, sempre l’anno scorso, a Foligno sono stati trattati complessivamente 2191 pazienti in chirurgia generale vascolare toracica bariatrica e senologica, 1089 in ortopedia e 690 in day surgery e 4906 in regime di chirurgia ambulatoriale. Dati che, condivisi in modo unitario dal sindacato e illustrati nel corso dell’iniziativa, “rispondono già alle esigenze di un bacino di popolazione vasto che è però destinato ad aumentare con la prossima apertura della nuova Stradale 77, che porterà a un presumibile afflusso di pazienti anche dalla zona appenninica marchigiana, area sottoposta ad un progressivo ridimensionamento dei servizi ospedalieri e dell’offerta sanitaria complessiva”. In questo delicato momento, nel quale si sta ridisegnando il Piano sanitario regionale, nel quale saranno definiti i futuri livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni erogate nelle varie realtà regionali, la Cisl medici e l’Aaroi.Emac rivendicano per i medici un ruolo da protagonisti nelle scelte che andranno inevitabilmente ad incidere sulla vita delle persone, degli utenti e dei malati: dell’intera collettività. “Sarebbe quindi giusto valorizzare realtà sane come quella di Foligno – hanno chiarito i dottori Cappotto e Chianella – in un contesto di rete che si immagina articolato come hub spoke, superando quindi la logica di autoreferenzialità, favorendo laddove possibile l’integrazione dell’esistente e rendendo centrale il paziente con le sue esigenze”. Nella ridefinizione del piano sanitario, infatti, saranno rimodulate competenze su una serie di parametri ministeriali. “Ma Foligno potrebbe essere a rischio ridimensionamento – hanno concluso – qualora la rete regionale non riesca a tener conto di storiche competenze, verificate periodicamente da strutture terze. Risultati riscontrabili sia nei dati che nei volumi”. PARLA L’ASSESSORE – Nel suo intervento, l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini ha ricordato che attualmente la Regione sta studiando nel dettaglio il nuovo Piano sanitario. Lo stesso Barberini ha spiegato come “ospedali-fotocopia non servono più” perché non sono sinonimo di qualità. Che fine farà quindi il San Giovanni Battista? “Il presidio folignate è il terzo dell’Umbria. Viste le sue qualità – ha detto l’assessore regionale – il nosocomio va inserito nella rete di emergenza-urgenza ventiquattro ore su ventiquattro. Inoltre – ha proseguito – vista anche la nuova via di comunicazione con le Marche, dovrà aprirsi una collaborazione con questa regione”. Sia per Barberini che per il direttore generale della Usl2 quindi, a Foligno e Spoleto, ma anche in tutte le altre parti dell’Umbria, sarà importante abbandonare i campanilismi in favore di una migliore organizzazione ospedaliera. MPF – Sulla vicenda nella mattinata di sabato è intervenuto anche Lorenzo Schiarea, consigliere comunale folignate di Movimento per Foligno. L’esponente di maggioranza si è detto pronto “a dare ai folignati la sanità che meritano”, senza lasciar “passare sottovoce questo epocale rinnovamento”.

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