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Ex ferrovia Spoleto-Norcia, ecco i consigli dei ciclisti per aumentare l’appeal

Pubblicato il 10 Aprile 2016 07:08 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:50

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E’ stato un evento inedito, che ha messo in connessione due suggestive greenways umbre e due centri attrattivi dell’Umbria, ma che può dare ancora molto per far sì che il turismo appassionato della due ruote a pedali possa farlo diventare uno dei sui punti di riferimento. Con Terni e la sua Cascata delle Marmore e Spoleto, passando per alcuni dei centri più belli della Valnerina come Sant’Anatolia di Narco, Castel S.Felice, Scheggino, Ferentillo, Arrone, Casteldilago, Montefranco, Strettura. Sicuramente una grande opportunità un turismo di qualità in collegamento con Roma e i suoi flussi turistici. Facendo riferimento proprio a questo inedito evento, alla manifestazione in questione hanno partecipato più di 300 biker provenienti da tutta Italia, utilizzando varie modalità offerte dagli organizzatori: più di 120 biker hanno scelto l’opzione treno più bici partendo la mattina dalla stazione di Terni e arrivando alla stazione di Spoleto, mentre 100 bikers sono partiti da Spoleto e hanno ripreso il treno nel pomeriggio per farvi ritorno dopo aver completato il percorso di 56 km. Le altre opzioni erano quelle “solo bici” con partenza e arrivo a Terni su un anello di 85 km e con partenza e arrivo a Spoleto su un anello di 82 km, scelto da un centinaio di persone. Ma perché quel tracciato possa esprimere tutte le proprie potenzialità, sia strutturali che attrattive, c’è ancora molto da fare. “Si tratta di una formula weekend innovativa che, siamo sicuri, potrebbe avere un grande successo” scrivono in una nota le associazioni Bikemotion di Terni, Mtb Club Spoleto, Bulletta Bike di Castelnuovo Berardenga (Siena) aderenti all’ARI (Audax Randonneur Italia) che, insieme a Co.Mo.Do. (Confederazione Mobilità Dolce) hanno promosso l’iniziativa all’interno del mese delle “Ferrovie non dimenticate”. Ma perché ciò possa avvenire “è però necessario che le istituzioni e i privati prendano pienamente coscienza di questa opportunità e si comportino di conseguenza”. E la manifestazione ha consentito agli organizzatori di evidenziare alcune carenze che possono e devono essere affrontate e risolte rapidamente.

Ecco i suggerimenti.

1 – La Spoleto Norcia è stata “inaugurata” numerose volte negli ultimi anni, ma non è stata ancora completata e non lo sarà ancora per molto tempo nel tratto da Balza tagliata a Serravalle lungo il fiume Corno perchè è necessario ricostruire i ponti demoliti e non è pensabile che questo possa avvenire rapidamente anche se è auspicabile. detto questo, il tracciato esistente ha già tutte le potenzialità per essere utilizzato pienamente da subito collegandolo alla Greenway del Nera.

2 – Il fondo della Spoleto Norcia risulta in alcuni tratti ancora sconnesso e pericoloso in quanto non è stato rimosso lo strato di breccino della vecchia massicciata ferroviaria. Questo particolarmente in alcune delle più interessanti e belle gallerie, che non si apprezzano per la difficoltà di restare in equilibrio. Questi lavori, facili da realizzare, dovrebbero essere realizzati nel periodo invernale o, nei giorni di minore afflusso.

3 – Il tracciato montano verso Sant’Anatolia di Narco è interrotto in prossimità dell’ultima galleria e il tracciato individuato è improponibile perché si passa da una pendenza modesta del 5% del tracciato ferroviario ad una pendenza intorno al 15% su una sterrata che nulla ha a che vedere con la ex ferrovia. Si dovrebbe quindi intervenire sul single track che evita la galleria e che reimmette sul vero tracciato, per altro molto bello.

4 – È necessario ricostruire rapidamente il ponte che attraversa la SS Valnerina a Sant’Anatolia di Narco che consentirebbe di concludere il tratto montano sul piazzale appena ristrutturato nei pressi della ex stazione. Il ponte è stato demolito dall’Anas che si è presa l’impegno di ricostruirlo a sue spese, ma nessuno gli ha chiesto di farlo…

5 – Il tratto della Greenway del Nera da Sant’Anatolia alla Cascata delle Marmore è ben segnalato ed agibile ma potrebbe essere migliorato il fondo e attrezzato con punti di sosta per i biker e gli altri utilizzatori (pedoni e cavalli).

6 – La nota veramente dolente è il collegamento ciclabile dalla Cascata delle Marmore a Terni dove si dimentica la bellezza dell’esperienza appena vissuta andando a rischiare la vita in uno dei tratti stradali più pericolosi dell’Umbria meridionale. In attesa della realizzazione di una vera pista ciclabile, si potrebbe ricavare una striscia di asfalto dedicata ai ciclisti riducendo di poco la carreggiata stradale, separata da una barriera new jersey.

7 – Forse il più importante è il problema delle carrozze dei treni regionali delle Ferrovie dello Stato che non sono attrezzate per il trasporto delle bici e ne consentono inevitabilmente un numero troppo limitato. Qui serve un impegno delle Istituzioni perché “convincano” le Ferrovie ad aggiungere una carrozza dedicata su tutti i propri convogli nella tratta Roma Foligno nel periodo estivo e, almeno, nei weekend. Domenica sono stati acquistati più di 150 biglietti grazie a questa iniziativa e la cosa è replicabile ogni giorno nel corso dell’anno con numeri di poco inferiori.

8 – Per concludere si può dire che il grosso è stato fatto e ciò mette l’Umbria in pole position nello sviluppo di un cicloturismo green di grande appeal. Bisogna crederci e fare in modo che questo sia reso possibile evitando approcci negativi come quello di chi ha proposto di chiudere per un lungo periodo (alcuni mesi) la Spoleto Norcia per effettuare lavori di manutenzione. Questo in un paese come l’Italia dove i lavori sulle autostrade si fanno anche e soprattutto a ferragosto… senza bloccare il traffico.

 

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