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Spoleto, Fiaschini: “San Matteo degli Infermi necessario per il territorio”

Pubblicato il 11 Maggio 2016 09:27 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:28

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Il primo stralcio è già stato consegnato da qualche settimana ed è entrato nel pieno della sua funzionalità. Il secondo è già in corso insieme ai lavori che stanno interessando il centro trasfusionale. E poi, entro il 2017, il terzo porterà a compimento quel restyling che permetterà all’ospedale di Spoleto di avere un Pronto soccorso all’avanguardia e altamente tecnologico, e, più in generale, una struttura adeguata alle vigenti norme di sicurezza. Accanto a tutto ciò, ci sono da ottimizzare le criticità, e stando alle parole dette martedì scorso da Imolo Fiaschini, neo direttore generale della Usl Umbria 2, anche le defezioni attualmente vigenti nell’organigramma medico e infermieristico verranno colmate, e anche l’ottimizzazione di altri servizi andranno a compimento. Tutte notizie che il direttore generale Fiaschini ha voluto comunicare in una conferenza stampa svoltasi all’interno del San Matteo degli Infermi. Sì, perché a detta del dg della Usl Umbria 2 , l’ospedale di Spoleto “è di fondamentale importanza per assolvere le esigenze dei territori”. IL RESTYLING – Ma andiamo con ordine. Partendo proprio dal Pronto soccorso. Con la conclusione del primo stralcio dei lavori di ristrutturazione, sono partiti successivamente, e in contemporanea, quelli che stanno interessando attualmente sia un altro settore dello stesso Pronto soccorso che quelli per il centro trasfusionale. Circa 350 metri quadrati quelli completati dove, tra le altre cose, sono compresi due ambulatori per i pazienti in codice rosso e in codice giallo, colori che contraddistinguono anche le rispettive porte a scorrimento automatico, le stanze, comunicanti tra loro, dove ci sono due letti per le degenze brevi e altri quattro per quelle più lunghe, separate da appositi pannelli, con ambienti che sono stati dotati anche di 4 poltrone per le osservazioni brevi (costo complessivo di questo primo stralcio 310 mila euro, la seconda trance costerà invece 100 mila euro). Arredamenti che, neanche a dirlo, sono stati donati dalla Fondazione Carispo. A tutto questo seguirà la terza fase del restyling, che prevede anche la messa in sicurezza dell’intera impiantistica della struttura. ZINNI – “Intendiamo confermare la nostra collaborazione affinchè ci sia un miglioramento dei servizi – ha detto Sergio Zinni, presidente della Fondazione Carispo – pur credendo nelle eccellenze del nostro personale, però, non sempre c’è stata attenzione da parte della direzione nei nostri confronti. Non c’è spirito competitivo per noi, crediamo nell’integrazione”. I SERVIZI – Ma per far funzionare bene un ospedale c’è anche bisogno di personale proporzionato ai servizi che offre. E allora ecco che Imolo Fiaschini ha annunciato che da l’altro ieri l’ospedale può contare su “un pediatra H24 – ha detto – mentre il dottor Patriti sta parlando con i primari di tutte le aziende per accentrare determinati interventi in robotica su Spoleto. Manca ancora un anestesista per poter fare la paro analgesia, ma quando arriverà non ci saranno più scuse per non farlo”. E la cardiologia? “Siamo in difficoltà dappertutto – ha aggiunto – non c’è una disponibilità per tutta l’azienda, ma anche qui nel giro di due mesi cercheremo di chiudere la partita”. I NUMERI – In tutto questo, non potevano mancare i numeri. E riguardano proprio il Pronto soccorso. Si chiama “appropriatezza del ricovero”. Ed è la valutazione, dettata dagli organi istituzionali competenti, che ogni nosocomio dovrebbe adottare per razionalizzare i costi sulla sanità. Ebbene, grazie anche alla valorizzazione del Pronto soccorso, dotato oggi di un apparato tecnologico all’avanguardia, Spoleto potrà migliorare ancor di più quello che è uno dei tassi più bassi di ospedalizzazione dell’Umbria. “Il Pronto soccorso, nel 2015, ha fatto registrare 26 mila accessi – ha spiegato il direttore sanitario del San Matteo degli Infermi, Luca Sapori – di questi solo 2500 si sono trasformati in ricovero, solo il 9,8 per cento insomma”. Dati confortanti, non c’è che dire. Ma se è vero “che possiamo essere contenti che si venga ad annunciare i lavori che sono stati fatti e che si faranno per il nostro ospedale – sono state le parole di Antonio Cappelletti, assessore del Comune di Spoleto – per far funzionare poi la struttura c’è bisogno di personale”. E anche in tal senso, a detta del direttore generale della Usl 2, Imolo Fiaschini, l’azienda si sta organizzando.  

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