A Foligno si torna a discutere di crediti non riscossi, utenze indebitamente fornite a terzi e servizi utilizzati non si sa bene da chi. Una questione, quella delle spese relative alle utenze in uso a terzi, riguardo la quale si chiedono lumi da parecchio ma su cui, ancora oggi, regna il silenzio. Tempo scaduto. La consigliera Stefania Filipponi torna all’attacco, dopo oltre un anno dall’interrogazione inviata 17 marzo 2015, stavolta con una diffida. “Vogliamo capire se l’utilizzo che viene fatto dei soldi pubblici ha delle ricadute positive sui cittadini – dichiara il capogruppo di Impegno Civile – in mancanza di una risposta esaustiva sarò costretta a passare gli atti alla magistratura penale e contabile”. Impossibile tracciare un quadro preciso sull’argomento dato che a mancare sono proprio le informazioni. Il fatto che l’iter procedurale sia fermo da tanto suscita però dubbi sull’effettivo controllo da parte del Comune sull’utilizzo dei beni pubblici, dubbi che potrebbero tradursi in gravi danni al patrimonio comunale. Con un’informativa del 5 agosto 2014 era stato chiesto alla giunta comunale di autorizzare la sospensione temporanea di alcune forniture, previa verifica dei pagamenti, di alcuni immobili, ma nulla si sa della reale esecuzione. La sollecitazione dello scorso anno non ha comunque portato le risposte auspicate. Le richieste dunque rimangono le stesse: capire se le procedure per il recupero credito sono state portate a compimento e il relativo importo complessivo, l’ammontare dei costi degli ultimi 5 anni delle utenze relative ai locali detenuti a qualsiasi titolo da terzi, il nominativo degli utilizzatori e la specifica destinazione e uso dei beni stessi.
Foligno, recupero crediti: Stefania Filipponi vuole vederci chiaro
Pubblicato il 20 Maggio 2016 12:28 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:23
Stefania Filipponi
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