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Spoleto, il progetto scuola-lavoro fa centro

Pubblicato il 21 Maggio 2016 09:11 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:22

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A primo impatto non è stato semplice per gli studenti-docenti entrare in piena sintonia con i loro piccoli alunni. Poi, però, quella necessaria unione di intenti si è creata, e quello che più che altro è stato uno scambio di “saperi” ha potuto avere inizio e trovare una giusta conclusione. Sì, perché è stato un vero e proprio stage formativo ciò che nell’arco di dieci incontri ha permesso ad alcuni studenti dell’Iis Sansi-Leonardi-Volta, quelli del quinto sezione A, per l’esattezza, di cimentarsi con un progetto educativo finalizzato a integrare le differenze di lingua e di cultura. Il progetto è iniziato a gennaio con una serie di incontri di formazione, a cui hanno partecipato le professoresse dell’IIS Sansi-Leonardi Volta, Agnese Tomassini, Maria Antistica Cascioli e la mediatrice culturale Cristina Conditi della Cooperativa Sociale Edit, e proseguito con il tirocinio con i ragazzi di diverse classi della media Dante Alighieri (classi del plesso di Baiano, seguite dalla professoressa Gabriella Proietti) e della Pianciani-Manzoni (alla sede Pianciani di via Arpago Ricci, seguite dalla prof. Maria Adele Sammarco). Con un programma che ha messo a confronto i ragazzi delle scuole superiori con quelli delle scuole medie, e anche in risalto la capacità di autonomia e attraverso linguaggi e codici condivisi tra studenti permette di affrontare con più efficacia temi importanti, permettendo uno scambio di esperienze e di idee utili a vincere pregiudizi, combattere stereotipi e scongiurare chiusure culturali. In totale dieci incontri, appunto, dove si è parlato di inclusione sociale, di interculturalità, di rispetto per le diversità e la pluralità, viste come importante risorsa e ricchezza intellettuale. La vicesindaco Maria Elena Bececco, intervenuta in conferenza, ha sottolineato l’importanza di questo progetto “di interculturalità e di inclusione – ha detto – e di come l’amministrazione creda fermamente in azioni come questa, da intendere come risposta educativa alle esigenze di una società sempre più complessa e sfaccettata e inserita in un contesto territoriale dove sempre più bambini della scuole sono originari di altre culture”. “La funzione degli insegnanti – hanno sottolineato i docenti – è di primo input, partendo dalla lettura di testi come quelli di Levi-Strauss. Ma poi il progetto è stato sviluppato dalle ragazze che sono riuscite a coinvolgere in maniera molto efficace gli alunni delle medie”. 

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