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Spoleto, il consiglio dice sì al Dup ed al bilancio di previsione

Pubblicato il 24 Maggio 2016 15:44 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:20

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Approvati martedì mattina dal consiglio comunale di Spoleto il Documento unico di programmazione e il bilancio di previsione 2016/2018. DUP – Il Dup, che rappresenta lo strumento di guida strategica ed operativa degli enti locali, è stato votato a maggioranza con 13 voti favorevoli e contiene sia le principali linee programmatiche dell’amministrazione, che gli interventi specifici che l’Ente metterà in atto nell’arco del triennio. “Il documento – ha affermato il sindaco Fabrizio Cardarelli – è incardinato su obiettivi strategici, raggruppati per aree di intervento coerenti con le priorità del programma di mandato. Sono obiettivi sostenibili e misurabili, che ci impegniamo a perseguire con il costante ricorso alla partecipazione ed alla trasparenza. Vogliamo tenere il cittadino al centro e quindi confermiamo il ruolo insostituibile delle politiche sociali, educative e dell’istruzione, puntando a rinforzare le reti di solidarietà, il mutuo aiuto e le sinergie pubblico-privato, ma anche le responsabilità”. Tra le priorità previste rientrano “la tutela del territorio, attraverso un piano regolatore che riduca il nuovo edificato concentrandosi sul recupero del patrimonio esistente, la rivitalizzazione del centro storico, l’uso consapevole del sistema di mobilità alternativa, la ricerca costante di collaborazioni sul fronte delle iniziative turistico-culturali ed economiche per rompere un isolamento non solo infrastrutturale”. Inoltre si punterà sull’innovazione e l’utilizzo delle nuove misure europee, a cominciare da Agenda Urbana, e sui nuovi strumenti di finanziamento come l’Art Bonus. BILANCIO DI PREVISIONE – Per quanto riguarda il bilancio di previsione, invece, il documento contabile che contiene le previsioni di entrata e di spesa, è stato approvato 13 con voti a favore, un astenuto e quattro contrari. Tra i fatti contabili più rilevanti, si legge in una nota del Municipio, “si registra che rispetto allo scorso anno le entrate derivanti dai trasferimenti da Stato e Regione sono diminuite di circa 950mila euro e si prevede un incremento delle entrate tributarie derivante dalla lotta all’evasione. SPESE – Le spese sono state ridotte di circa 700mila euro: in particolare, è evidente la riduzione della spesa derivante dal personale in quiescenza, dal passaggio dei costi di funzionamento del tribunale al ministero di grazia e giustizia e dalla concessione della piscina comunale. Incrementata, invece, la spesa verso il settore della cultura (contributi eventi finanziati da imposta di soggiorno, viabilità e sociale)”. Le spese, destinate per il 35 per cento all’amministrazione dell’Ente, sono quasi equamente distribuite nella fascia tra il 10 e il 20 per cento per i settori relativi ai servizi rivolti al territorio, sicurezza, viabilità e sociale. Tra le restanti quote si evidenzia la destinazione del 6 per cento ai servizi culturali. La spesa pro-capite è complessivamente diminuita di circa 60 euro. A fronte di una riduzione delle spese dell’amministrazione generale, sono state destinate maggiori risorse alla polizia municipale (mobilità alternativa), alla viabilità ed al territorio. Si evidenzia che le spese maggiori sostenute dall’Ente sono relative alle prestazioni di servizi (56%) ed al personale (23%). Da un’analisi effettuata risulta che il “margine di manovra” dell’amministrazione, ovvero la possibilità di incidere sulla destinazione della spesa, è di circa 500mila euro. Per quanto riguarda gli investimenti, che rispetto al 2013 hanno visto un incremento di circa di 90 euro, saranno cosi distribuiti: 2 milioni e 275mila euro per la manutenzione patrimonio (300.322 euro per la gestione), 841mila per la pubblica illuminazione, 1 milione e 443mila per la viabilità, 664mila per il servizio informatico, 549mila per l’urbanizzazione, 85.500 per gli impianti sportivi, 87mila per le scuole, 175mila per il verde e l’ambiente ed infine 100mila euro per le opere cimiteriali. LE POLEMICHE – “Niente ricatti, sennò tutti a casa”. È questo, in estrema sintesi, l’ammonimento che il sindaco di Spoleto ha fatto ai “suoi” consiglieri, alcuni dei quali non hanno certo nascosto qualche mal di pancia. Due di loro, più di tutti: Marina Morelli, eletta nelle file di Rinnovamento, e Francesco Saidi in quelle di Spoleto Popolare, entrambi passati al Gruppo Misto. Una mossa che non è piaciuta al sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, il quale non le ha certo mandate a dire ai “dissidenti”. Affermando con forza: “Non devo fare il sindaco a tutti i costi, o andiamo avanti senza ricatti, sennò tutti a casa”. E tra sospensioni, con annessa riunione lampo nell’ufficio di presidenza convocata da Giampiero Panfili, appelli che fanno temere a mancanza del numero legale (poi non sarà così), la votazione del documento finanziario di previsione, va a buon fine per l’amministrazione Cardarelli. Ma anche qui si compie un’altra stranezza politica. Se è vero che Marina Morelli e Francesco Saidi hanno già fatto protocollare il loro passaggio al Gruppo Misto, diverso è il loro comportamento per quanto concerne la votazione finale. La prima esce dall’aula, mentre il secondo vota favorevolmente all’approvazione del documento “Serve un cambio di passo nell’azione amministrativa – è la spiegazione per la sua uscita dall’aula addotta da Marina Morelli – la nostra città versa in una condizione di estrema gravità, e per questo sarebbe necessario anche un cambio di governance così da essere fronteggiata al meglio. Non voglio poltrone, sia ben chiaro, per quelle serve profonda competenza”. Opinione condivisa dall’oggi collega di “partito” della Morelli, Francesco Saidi, che però giustifica così il suo voto favorevole: “ E’ un atto di responsabilità – ha detto – Spoleto, però, ha bisogno di un cambio di passo importante”. “Se si pensa che io sia ancora utile andiamo avanti, ma non sono disposto a fare il sindaco a tutti i costi – ha concluso il sindaco Cardarelli – da parte mia non c’è intenzione di governare con consiglieri comunali che non si trovano al momento del voto o che ci prendono per i fondelli”.

 

Ha collaborato Rosella Solfaroli

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