“La fabbrica intelligente, quella che chiameremo bella fabbrica ossia l’industria 4.0, richiederà ai dipendenti un grado di professionalità completamente diverso da quello che oggi la scuola riesce a consegnare al mercato, ma anche da quello interno alle aziende”. A dirlo è stato l’amministratore delegato di Umbra Group, Antonio Baldaccini, ospite della trasmissione “Caffè Sassovivo” negli studi di Radio Gente Umbra. FORMAZIONE – “Guardando al futuro – ha infatti spiegato – i dipendenti dovranno essere sempre più formati sia a livello umanistico che tecnico, con un’attenzione particolare soprattutto all’aspetto informatico”. Antonio Baldaccini ha quindi parlato di “grosse innovazioni dal punto di vista della formazione per ciò che riguarda l’aspetto tecnologico”. Formazione a cui dovrà concorrere anche un legame sempre più stretto tra scuola ed azienda, ma non solo. Già, perché la realtà fondata da Valter Baldaccini sta lavorando anche sul rapporto con l’università. “Sicuramente oggi c’è un gap tra la preparazione scolastica e il mondo del lavoro – ha detto l’ad di Umbra Group – che noi cerchiamo di colmare ospitando i giovani in azienda e fornendo loro quelle conoscenze base che poi potranno spendere sul mercato”. IL MERCATO – Entrando nel merito del ruolo svolto dalle aziende, Antonio Baldaccini ha spiegato come “fare business oggi, specialmente a livello globale, significa capire le altre nazioni, le loro religioni e culture. Essere in grado di socializzare con persone che hanno ideologie diverse, ma accomunate da un grande sogno: realizzare prodotti ad alta tecnologia. È nostro dovere poi saperli realizzare in un contesto locale – ha quindi sottolineato – come accade a Foligno, per generare quel profitto indispensabile che viene poi reinvestito all’interno dell’impresa o distribuito nella comunità”. UMBRA GROUP – Che è poi quello che di fatto accade all’interno della Umbra Group, azienda che si è guadagnata un ruolo chiave a livello mondiale nel settore dell’aerospazio, senza però mai perdere il legame con il territorio e con la gente, a cominciare proprio dai dipendenti. “Se tra i nostri valori al primo posto c’è la soddisfazione del cliente – ha dichiarato l’ad -, al secondo c’è il benessere dei nostri collaboratori. Siamo stati probabilmente la prima azienda italiana ad introdurre la mensa nel 1978. Con il tempo, poi, abbiamo ampliato i servizi in favore dei dipendenti, pensando orari di lavoro flessibili, ma anche borse di studio e stage, campus estivi e contributi per gli asili. Senza dimenticare le convenzioni con i centri commerciali del territorio e, da ultimi, il piano sanitario sottoscritto con Unisalute. Cerchiamo di dar loro tutti gli strumenti necessari per svolgere bene il proprio lavoro, offrendo anche supporto nel raggiungimento degli obiettivi”. Insomma, una realtà che – come sottolineato da Antonio Baldaccini – è sì un’azienda a caccia di profitti ma anche una grande famiglia. LA CRISI – Una famiglia che, in maniera compatta, è riuscita anche a superare le difficoltà della crisi economica. “Come tutte le altre aziende ha spiegato – anche noi siamo stati toccati dalla crisi, ma l’abbiamo vista come un’opportunità. Come un momento di riflessione di quelle che erano, in quel momento, le carenze dell’azienda, in termini di organico e di processi. Da lì siamo ripartiti, investendo prima di tutto sul capitale umano. Investimento che ci ha portato ad avere a disposizione, attualmente, personale molto attento a certe problematiche che prima della crisi erano un po’ sottovalutate. Abbiamo preso tutte le opportunità che il mercato ci ha offerto e ci siamo distinti per performance, con un time delivery di qualità e competitività sui prezzi”. IL TERRITORIO – Antonio Baldaccini ha poi parlato del rapporto con il territorio. “Sicuramente come tutti i luoghi, se c’è una maggiore conoscenza dell’altro si può fare sempre di più, perché questa è la cultura del miglioramento continuo”. Il riferimento è sia al dialogo con il mondo della politica, ma anche con il sociale. “Avere una maggior relazione con la politica è anche obbligo dell’imprenditore. Ognuno ha il proprio ruolo, ma se ci si avvicina e ci si conosce di più, si capiscono le esigenze e si possono fare anche dei programmi attorno alle esigenze che può avere il tessuto economico e nel nostro caso il comparto dell’aerospazio”. Guardando al sociale, tra le mission perseguite dalla Umbra Group ed in particolare dalla Fondazione Valter Baldaccini, sono tanti i progetti in essere, come quello a supporto dell’Istituto Serafico di Assisi, ma non solo. PALAWINNER – L’azienda oggi guidata da Antonio Baldaccini e dalla sorella Beatrice guarda anche ai bambini. “Abbiamo abbracciato l’idea dell’Atletica Winner di realizzare un PalaWinner, ossia una struttura che permetta ai più piccoli di cimentarsi nell’atletica. Abbiamo deciso di sponsorizzare questo progetto anche perché tra i tesserati della società, guidata da Gian Luca Mazzocchio, ci sono tanti dipendenti della Umbra Cuscinetti. Vogliamo essere attenti al territorio anche in termini di promozione dello sport come strumento per socializzare, per creare momenti di incontro e confronto, dove ognuno di noi – ha concluso – può dire la sua su come vivere la vita ed essere veramente essere felici”.