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Crisi di maggioranza, è tutta colpa di Fils? La verità del presidente Mattioli

Pubblicato il 14 Giugno 2016 15:08 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:06

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I malpensanti sostengono che tutto dipenda dalla sete di potere e dalla voglia di avere una poltrona. C’è chi invece sostiene che i problemi derivino da un mancato dibattito su ex Zuccherificio, ospedale e così via. Quello che è certo però, è che nella crisi di maggioranza a Foligno c’è una questione che ciclicamente ritorna. Stiamo parlando della Fils, la società comunale che, con l’approvazione del bilancio, è tornata nuovamente sotto i riflettori. In molti hanno evidenziato la necessità di un cambio di passo, magari attraverso una ricapitalizzazione o una liquidazione. La consigliera Pd Lorella Trombettoni si è spinta oltre, chiedendo l’azzeramento dell’attuale governance della partecipata. Insomma, in alcuni passaggi della discussione politica della coalizione di centrosinistra, a volte è sembrato come se tutti i “mali” del governo cittadino risiedessero proprio nella Fils. Ma è davvero così? Lo abbiamo chiesto a chi la società la vive tutti i giorni, ovvero il presidente Stefano Mattioli. “Non credo che la crisi di maggioranza dipenda dalla Fils – attacca – le prime polemiche nella coalizione sono arrivate ad inizio anno ed hanno riguardato altre tematiche, come la viabilità, la sanità e l’ex Zuccherificio. Da quando sono amministratore (ovvero dal 2010 ndr) abbiamo avuto solamente un esercizio dove non abbiamo chiuso con un’utile. E’ evidente però che ci sono delle problematiche di carattere finanziario, che ho sempre evidenziato nelle mie relazioni – prosegue Stefano Mattioli –. Purtroppo non riusciamo a stare dietro ai pagamenti quando si tratta di saldare il corrente insieme al passato”. Intanto è in programma per il prossimo 28 di giugno l’approvazione del nuovo bilancio. “Quest’anno si sono incastrate una serie di situazioni che porteranno ad una perdita di esercizio. In primis, l’approvazione in ritardo del bilancio comunale dello scorso anno ha fatto sì che alcuni servizi partissero tardivamente – sottolinea il presidente di Fils – poi diciamo che sui servizi ordinari ci sono state delle ‘incomprensioni’”. Tutti lanciano una propria ricetta per mettere finalmente sulla giusta carreggiata la società partecipata del Comune di Foligno. Qual è quella di Stefano Mattioli? “Credo che l’esistenza di questa azienda ha un suo perché. In un sistema dove i trasferimenti agli enti pubblici sono sempre di meno, i Comuni hanno anche sempre più problemi. E’ quindi importante avere una società che risponda nell’immediato alle esigenze quotidiane. Cosa bisogna fare? – si chiede il presidente – innanzitutto ricapitalizzarla e azzerare il pregresso. Contestualmente, dovremmo rivedere alcuni tipi di contratti, come l’accordo quadro che scade il prossimo 31 agosto e dove il Comune ci richiede alcune prestazioni che portano solo alla perdita. Inoltre – continua Mattioli – bisogna migliorare la produttività, rivedendo con le parti sociali il contratto dei dipendenti. Sarebbe importante trasformarlo da ‘enti locali’ ad uno di natura privatistica. In questa maniera passeremo da 36 a 40 ore lavorative, avendone 5mila in più in un anno. Certo, sarebbe più oneroso per l’azienda, ma aumenterebbe il lavoro”. Infine, cosa risponde Stefano Mattioli alla consigliera di maggioranza Lorella Trombettoni, che ha chiesto l’azzeramento del cda? “Non avrei nessun problema a farmi da parte se fosse questa la soluzione per tenere in piedi la maggioranza – incalza Stefano Mattioli -. Mi sembra comunque ingrato chiedere la testa di chi è entrato nel cda solamente nel dicembre 2015 (Feliciano Baliani e Francesca Gubbiotti ndr): loro non hanno certo colpe. Se vogliono addossarle a qualcuno, eventualmente me le prendo io”. Il presidente di Fils sembra comunque essere sereno: “Ho detto molte volte al sindaco che se la soluzione ai problemi fosse la mia ‘testa’, sarei pronto a prendermi le mie responsabilità – conclude Stefano Mattioli – posso comunque dire con tutta tranquillità che questa crisi politica ha una diversa natura. Non c’entra nulla la Fils, così come non c’entrano nulla i pensionamenti dei primari all’ospedale o l’ex Zuccherificio. Ribadisco, i problemi sono altri”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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