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Il Lions Club di Spoleto contro il degrado: chiuso l’ex rifugio aereo

Pubblicato il 19 Giugno 2016 13:54 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:03

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E’ stato per anni luogo dove il degrado l’ha fatta da padrone. Ma non solo. Con il tempo era diventato anche uno spazio oltremodo pericoloso per chi, impropriamente, lì entrava anche solo per curiosare. Ebbene, dopo lunghi anni di degrado, ora l’ex rifugio aereo di piazzale Oberdan, meglio conosciuto come Piazzetta dell’Erba, è stato finalmente messo in sicurezza. Da chi, avendo facile accesso, appunto, lì dentro ha buttato la più disparata immondizia e da chi, entrando per vedere cosa ci fosse, ha messo a rischio, inconsapevolmente, la propria incolumità fisica. Grazie ai Lions Club di Spoleto che hanno finanziato i lavori, ora quell’ex rifugio è stato chiuso in maniera decisamente più consona rispetto a prima, quando la fragile porta di legno – rimessa più volte in piedi – era stata divelta fino a restare definitivamente aperta. E al di là di buttare dentro immondizia, seppur cosa grave, la pericolosità di accedere lì dentro stava anche nel fatto che la parte più interna dell’ex rifugio coincide con la sovrastante area di via Cecili dove, qualche anno fa, un albero venne letteralmente inghiottito dalla terra. Ora però, tutto è finito. Grazie ai Lions spoletini della presidente Maria Letizia Angelini Paroli, “spalleggiati” anche dall’assessore ai Lavori pubblici, Angelo Loretoni, quel rifugio è stato chiuso in maniera più consona ad ovviare tutto ciò che è stato possibile fare fino a oggi in quell’area. “Un cancello visivamente gradevole, per quanto possibile”, spiegò la presidente Angelini Paroli subito dopo aver fatto un sopralluogo in quell’area insieme al fabbro che ha poi preso in carico la realizzazione del nuovo cancello, ribadendo l’ampia disponibilità della associazione da lei presieduta per la salvaguardia della città e dei suoi beni. Un cancello che è stato corredato di una fitta rete, a supporto di alcune lastre di ferro, e di una chiusura ermetica in modo da impedire che lo scempio finora perpetrato da gente senza scrupolo alcuno, possa avere fine. Chiusura definitiva che è stata preceduta, ovviamente, dalla bonifica interna.  

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