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L’integrazione al centro di Foligno: la città dà il benvenuto ai profughi

Pubblicato il 6 Luglio 2016 18:49 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:53

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“Benvenuti, welcome, bienvenue”, si legge mettendo insieme le lettere stampate sulle loro magliette. Sono 60, soprattutto giovani, ragazzi, ragazze e mamme con bambini. Vengono dall’Africa, dalla Nigeria, dal Sudan, dalla Costa d’Avorio e, tutti insieme, hanno detto “grazie” attraverso un flash mob di musica e danza. Piazza della Repubblica, nel tardo pomeriggio di mercoledì, si è vestita a festa con i suoni e i colori di paesi lontani, ma mai così vicini come ora. “Alcuni di loro sono qui da due anni – dichiara Silvia Rondoni, una delle coordinatrici Arci della prima e seconda accoglienza di Foligno – e sono qui per ringraziare attraverso un gesto simbolico, attraverso uno scambio, un reciproco saluto tra loro e il territorio che li accoglie”. Come avvenuto la settimana scorsa, quando a Capodacqua sono arrivati 50 profughi ospitati nelle casette di legno, anche loro hanno avuto la possibilità di vivere in un territorio di pace, lontano dai conflitti e dalle guerre, grazie allo Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che, insieme al Comune e all’Arci, promuove un progetto di accoglienza e integrazione. Presente alla manifestazione anche l’assessore con delega alle politiche sociali Maura Franquillo. “Abbiamo accolto i profughi a Capodacqua grazie all’immediata disponibilità delle casette di legno costruite anni fa per il terremoto – dichiara – e, grazie ad una tempestiva organizzazione, siamo riusciti a far fronte ad una vera e propria emergenza. Ora – sottolinea – ci stiamo muovendo per la ricollocazione delle 50 persone che, dalla prossima settimana, andranno anche a Belfiore e a Casenove. Inoltre, grazie ad una convenzione – conclude – queste persone potranno restituire qualcosa alla città attraverso forme di volontariato, come la pulizia e la manutenzione degli spazi verdi. Siamo per l’integrazione e abbiamo tutto sotto controllo”.

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