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Poste Italiane, salvi gli uffici di Annifo, Capodacqua e Castel Ritaldi

Pubblicato il 26 Luglio 2016 12:23 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:43

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Gli uffici postali di Annifo e Capodacqua di Foligno e quello di Castel Ritaldi resteranno aperti. È quanto stabilito dalla terza sezione del Tar del Lazio, che ha così accolto il ricorso presentato dai rispettivi Comuni con il sostegno di palazzo Donini. A renderlo noto è stato lo stesso assessore regionale, Antonio Bartolini, le cui dichiarazioni chiudono di fatto un capitolo che per più di un anno ha tenuto in fibrillazione le comunità di Foligno e Castel Ritaldi. Era il febbraio 2015 quando la Cgil aveva annunciato il rischio di chiusura di numerose filiali operanti nel Cuore verde d’Italia in virtù del processo di razionalizzazione avviato da Poste Italiane. Da quel momento aveva preso il via una vera e propria battaglia coordinata dall’Anci Umbria, che aveva visto in prima fila le istituzioni locali e regionali, ma anche le sigle sindacali che fin da subito si erano dette pronte a mobilitazioni e scioperi. Dopo più di un anno, dunque, la battaglia sembra essersi finalmente conclusa con la vittoria in primis dei cittadini, che potranno continuare ad usufruire di tutta una serie di servizi cosiddetti primari. Soddisfatto il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, che fin dall’inizio della vicenda aveva sottolineato l’importanza di mantenere attive le sedi della montagna, aperte di fatto solo due giorni a settimana. “La loro chiusura – ha detto al riguardo il primo cittadino – avrebbe potuto provocare una significativa riduzione dei servizi essenziali per gli abitanti delle frazioni montane, in particolare per gli anziani”. Ma le buone notizie non riguardano solo i comprensori di Foligno e Spoleto. Oltre alle filiali di Annifo, Capodacqua e Castel Ritaldi, il Tar del Lazio ha infatti disposto il mantenimento delle sedi di Capitone di Narni, Collestatte di Terni, Villastrada di Castiglione del Lago e Collazzone. In precedenza il tribunale amministrativo laziale si era espresso nello stesso modo anche sugli uffici di Melezzole di Montecchio, Sugano di Orvieto e Sant’Egidio di Perugia, mentre Poste Italiane ha deciso di ritirare il provvedimento di chiusura annunciato per l’ufficio di Porchiano di Amelia.

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