Niente da fare. Le rassicurazioni da parte di Comune, Vus, Ati3 e Asja non convincono il comitato “No biodigestore” di Foligno. E’ così che a poche ore dalla conferenza stampa nella quale pubblico e privato hanno rassicurato tutti sull’utilità dell’impianto anaerobico che sorgerà in località Casone, arriva una nuova presa di posizione. Il comitato torna così all’attacco. Sette le problematiche evidenziate. In primis, il comitato “No biodigestore” definisce sbagliata l’impostazione dell’impianto perché privilegerebbe “il recupero di energia e non quello di materia, andando contro le norme europee in merito alla gerarchia di gestione dei rifiuti”. In secondo luogo la struttura più grande rispetto ai rifiuti prodotti dai Comuni della zona dell’Ati3, oltre ai “cattivi odori derivanti dallo stoccaggio del rifiuto”. La quarta problematica deriverebbe dalle “nanoparticelle dovute ai camion in ingresso e uscita”, così come il “rischio batteriologico derivante dal compost”. “Le abitazioni in prossimità e i terreni immediatamente circostanti al digestore – prosegue il comitato – subiranno una svalutazione economica a carico dei soli proprietari, oltre ad un danno d’immagine dei prodotti tipici della zona”. Infine l’impianto produrrebbe un “rumore persistente di fondo emesso a bassa frequenza”. Il comitato sostiene che l’unica alternativa è quella del programma “Rifiuti zero”, visto che nemmeno l’ipotesi di nuovi posti di lavoro portati dal biodigestore di Asja basta per far apprezzare al comitato, almeno in parte, la nuova struttura.
Le rassicurazioni non bastano, per il comitato del “no” il biodigestore sarà un errore
Pubblicato il 14 Settembre 2016 15:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:18
L'impianto di Casone a Foligno
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