23.2 C
Foligno
sabato, Maggio 3, 2025
HomeCronacaLe rassicurazioni non bastano, per il comitato del “no” il biodigestore sarà...

Le rassicurazioni non bastano, per il comitato del “no” il biodigestore sarà un errore

Pubblicato il 14 Settembre 2016 15:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:18

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Manovra fiscale, il Pd incalza la maggioranza: “Scivoloni di una democrazia svuotata”

Dopo il consiglio comunale aperto del 30 aprile scorso non si è fatta attendere la risposta dei “dem”: denunciata l’assenza di confronto sul bilancio comunale e l’aumento della Tari e chiesto un uso della sala comunale più orientato al dialogo sui problemi della città

Due folignati insigniti della Stella al merito del lavoro

Natascia Massini e Roberto Velotti sono stati tra i 14 umbri che si sono distinti per meriti eccezionali nel corso della loro carriera. Il prefetto Zito: “Rappresentano una straordinaria testimonianza di eccellenza, di abnegazione e di dedizione silenziosa al proprio dovere”

Foligno-Terontola, nei weekend di maggio modifiche alla circolazione ferroviaria 

Previste cancellazioni, limitazioni e variazioni di percorso per consentire i lavori di potenziamento infrastrutturale programmati da Rete ferroviaria italiana. Interessata la tratta tra le stazioni di Ponte San Giovanni e Perugia

Niente da fare. Le rassicurazioni da parte di Comune, Vus, Ati3 e Asja non convincono il comitato “No biodigestore” di Foligno. E’ così che a poche ore dalla conferenza stampa nella quale pubblico e privato hanno rassicurato tutti sull’utilità dell’impianto anaerobico che sorgerà in località Casone, arriva una nuova presa di posizione. Il comitato torna così all’attacco. Sette le problematiche evidenziate. In primis, il comitato “No biodigestore” definisce sbagliata l’impostazione dell’impianto perché privilegerebbe “il recupero di energia e non quello di materia, andando contro le norme europee in merito alla gerarchia di gestione dei rifiuti”. In secondo luogo la struttura più grande rispetto ai rifiuti prodotti dai Comuni della zona dell’Ati3, oltre ai “cattivi odori derivanti dallo stoccaggio del rifiuto”. La quarta problematica deriverebbe dalle “nanoparticelle dovute ai camion in ingresso e uscita”, così come il “rischio batteriologico derivante dal compost”. “Le abitazioni in prossimità e i terreni immediatamente circostanti al digestore – prosegue il comitato – subiranno una svalutazione economica a carico dei soli proprietari, oltre ad un danno d’immagine dei prodotti tipici della zona”. Infine l’impianto produrrebbe un “rumore persistente di fondo emesso a bassa frequenza”. Il comitato sostiene che l’unica alternativa è quella del programma “Rifiuti zero”, visto che nemmeno l’ipotesi di nuovi posti di lavoro portati dal biodigestore di Asja basta per far apprezzare al comitato, almeno in parte, la nuova struttura.

Articoli correlati