19.9 C
Foligno
mercoledì, Giugno 18, 2025
HomeCronacaLe rassicurazioni non bastano, per il comitato del “no” il biodigestore sarà...

Le rassicurazioni non bastano, per il comitato del “no” il biodigestore sarà un errore

Pubblicato il 14 Settembre 2016 15:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:18

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Maturità, tempo di prima prova per quasi 7mila studenti umbri

A partire da domani gli alunni degli istituti italiani e regionali si confronteranno con il tema di italiano. Intanto è partito il “toto traccia”: tra gli autori papabili D’annunzio, Svevo e Calvino, ma anche Montale e Ungaretti, mentre per l’attualità si guarda all’intelligenza artificiale

A Spello è tutto pronto per la magica notte delle Infiorate

Nel weekend del 21 e 22 giugno le strade della Splendissima Colonia Julia si tingeranno di mille colori, quando i maestri infioratori assembleranno i petali per dare vita ai grandi tappeti floreali. Quest’anno anche un’opera speciale dedicata a papa Francesco

Raccolta dei rifiuti e Tari, incontro pubblico su problemi e opportunità

Al via un ciclo di appuntamenti promossi in diverse zone della città da Patto x Foligno e Foligno 2030 con l’obiettivo di informare, coinvolgere e andare alla ricerca di soluzioni. Si parte venerdì 20 giugno: tra i relatori anche Sandro Spaccasassi e Maurizio Zara

Niente da fare. Le rassicurazioni da parte di Comune, Vus, Ati3 e Asja non convincono il comitato “No biodigestore” di Foligno. E’ così che a poche ore dalla conferenza stampa nella quale pubblico e privato hanno rassicurato tutti sull’utilità dell’impianto anaerobico che sorgerà in località Casone, arriva una nuova presa di posizione. Il comitato torna così all’attacco. Sette le problematiche evidenziate. In primis, il comitato “No biodigestore” definisce sbagliata l’impostazione dell’impianto perché privilegerebbe “il recupero di energia e non quello di materia, andando contro le norme europee in merito alla gerarchia di gestione dei rifiuti”. In secondo luogo la struttura più grande rispetto ai rifiuti prodotti dai Comuni della zona dell’Ati3, oltre ai “cattivi odori derivanti dallo stoccaggio del rifiuto”. La quarta problematica deriverebbe dalle “nanoparticelle dovute ai camion in ingresso e uscita”, così come il “rischio batteriologico derivante dal compost”. “Le abitazioni in prossimità e i terreni immediatamente circostanti al digestore – prosegue il comitato – subiranno una svalutazione economica a carico dei soli proprietari, oltre ad un danno d’immagine dei prodotti tipici della zona”. Infine l’impianto produrrebbe un “rumore persistente di fondo emesso a bassa frequenza”. Il comitato sostiene che l’unica alternativa è quella del programma “Rifiuti zero”, visto che nemmeno l’ipotesi di nuovi posti di lavoro portati dal biodigestore di Asja basta per far apprezzare al comitato, almeno in parte, la nuova struttura.

Articoli correlati