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I Primi d’Italia non fanno la differenziata: Wwf “sgrida” il Comune di Foligno

Pubblicato il 1 Ottobre 2016 10:31 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:10

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Proprio nel bel mezzo della manifestazione che sta coinvolgendo Foligno dedicata ai primi piatti, arriva l’ammonimento da parte del presidente Wwf Perugia, Sauro Presenzini. Riconosciuta e confermata la qualità del festival I Primi d’Italia che ogni anno ha il merito di vivacizzare “l’ambiente” con appuntamenti pregiati a livello nazionale. Peccato però che per quanto riguarda l’ambiente venga tralasciato un altro aspetto, per nulla secondario, quello della produzione e gestione pubblica dei rifiuti. E’ così che, secondo Presenzini, verrebbe a galla l’incapacità a monte di gestire la questione da parte dell’amministrazione. “Al Contrastanga (Villaggio Gallano) stoviglie e posate biocompostabili, al Croce bianca stoviglie e posate tradizionali di coccio e di metallo (da lavare), al Badia (Villaggio del riso), vassoio in carta poliaccoppiata, vaschette e posate in ‘pura’ plastica usa e getta” scrive Presenzini. Questi alcuni esempi messi nero su bianco dal presidente di Wwf Perugia che stanno ad indicare la completa autonomia lasciata agli organizzatori delle manifestazioni enogastronomiche e dunque la totale casualità nella gestione di grosse quantità di rifiuti indifferenziati. “Manca un’idea, una consapevolezza, una cultura, una strategia e soprattutto, una volontá – dichiara Sauro Presenzini -. Non si può ‘pretendere’ dai cittadini la giusta e corretta differenziazione dei rifiuti e poi dare (come parte pubblica di raccolta, gestione e riciclaggio) un esempio estremamente negativo”. “Si dovrebbe ordinare che nel territorio del Comune di Foligno, – continua – non è più possibile organizzare feste, sagre, manifestazioni (con produzione industriale di rifiuti indifferenziati) se non esclusivamente, con posate, stoviglie e bicchieri, rigorosamente biodegradabili e riclabili”. Gli ambientalisti “sgridano” così l’amministrazione pubblica e la Vus. Basta con l’usa e getta. E basta con una regia degli eventi distratta e senza una precisa strategia.

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