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Foligno, cocaina sui piatti dei turisti. Preso cameriere della droga

Pubblicato il 15 Novembre 2016 15:20 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:47

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Ufficialmente lavorava come cameriere, ma a fine mese riusciva a farsi lo stipendio anche con altri tipi di entrate e non certo in maniera legale. E’ la vicenda che riguarda un cinquantenne del folignate, finito sotto la lente di ingrandimento dei carabinieri di Foligno e Bevagna. L’uomo, impiegato come cameriere in un ristorante della provincia, era già conosciuto alle forze dell’ordine per reati di spaccio di stupefacenti. L’attività dei carabinieri è partita da una segnalazione fatta da una turista che la scorsa estate, trovandosi in vacanza in Umbria, aveva cenato in compagnia dei figli minori presso un ristorante del perugino. Nella narrazione dei fatti, la donna aveva raccontato che durante la cena lei ed i suoi figli erano stati serviti da un cameriere che, durante il servizio, aveva le dita sporche di polvere bianca e che questa sostanza era caduta in parte anche sul piatto di uno dei bimbi. La signora si era allarmata quando il figlio, mangiando la pietanza, si era messo a piangere. La mamma, assaggiando la polvere bianca, sentiva la lingua letteralmente “bollire”. I carabinieri hanno quindi dato vita ad un’articolata indagine che ha permesso di effettuare un blitz nel ristorante, dove il cameriere-spacciatore è stato colto in flagranza di reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso della perquisizione domiciliare a carico dell’uomo, sono stati ritrovati 5 grammi di cocaina suddivisi in dosi, 2 grammi di hashish e materiale vario per il confezionamento. Durante l’operazione i carabinieri hanno inoltre identificato un acquirente, al quale è stata sequestrata una dose di cocaina appena acquistata dal cameriere, segnalandolo quindi alla Prefettura di Perugia come assuntore di stupefacenti. Le circostanze hanno permesso di dimostrare che il cameriere era divenuto uno spacciatore di riferimento per gli assuntori della zona. Nel giudizio direttissimo del giorno seguente, il tribunale, dopo la convalida dell’arresto, ha disposto per l’uomo la misura dell’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria una volta al giorno e l’obbligo di dimora nel comune di residenza, con la prescrizione di rimanere presso il proprio domicilio nelle ore notturne.

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