Ogni qualvolta una scossa di terremoto torna a ripresentarsi nel Centro Italia il primo pensiero per i cittadini di Foligno, e delle zone montane, è la faglia del 1997. Quella faglia che ormai venti anni fa colpì duramente le zone di Umbria e Marche proprio a ridosso dell’altopiano Plestino e del parco di Colfiorito. Proprio in questa zona si erge uno dei siti più interessante dell’intera aerea. Chi non conosce difatti la particolare chiesa di Plestia. Un sito che ha da sempre suscitato un interesse notevole. Vuoi per la posizione definita appunto di “confine” tra due regioni come Umbria e Marche, vuoi anche per i trascorsi stessi della chiesa. Insieme alla palude, è senza dubbio una delle perle dell’altopiano di Colfiorito. Da quindici giorni chi transitava per la strada avrà sicuramente notato dei lavori di consolidamento che si stavano effettuando sia all’interno che all’esterno. Il maltempo ha purtroppo fermato per alcuni giorni i lavori, ma cosa più grave è stato lo sciame sismico del 18 gennaio, che avrebbe fatto riscontrare nuovi danni al maschio murario esterno della chiesa. “A causa delle condizioni avverse – dichiara il capo cantiere David Milletti, dell’Architec di Perugia – che hanno martoriato la zona di Colfiorito negli ultimi giorni, non siamo riusciti a terminare il lavoro di messa in sicurezza della struttura interna ed esterna, perché siamo stati letteralmente invasi dalle bufere di neve degli scorsi giorni. Al nostro rientro purtroppo ci siamo accorti di diverse crepe intorno al perimetro, ma soprattutto di una spaccatura della muratura esterna rispetto a quella interna. Le schiarite che ci sono state in queste ultime giornate ci stanno aiutando ad andare molto avanti nei lavori – prosegue – che ormai sono divenuti una corsa contro il tempo visti i danni riscontrati dall’ultimo sciame sismico. Ce la stiamo mettendo tutta proprio per mettere completamente in sicurezza l’intera aerea – conclude – e per poter poi analizzare con calma ogni singolo mattone di questo splendido luogo”.

La spaccatura nella chiesa di Plestia