“Una pagina di storia scabrosa che non può essere dimenticata”, così l’assessore con delega alle iniziative per la pace e la memoria del comune di Foligno, Maura Franquillo, ha aperto il suo intervento durante la cerimonia di commemorazione dei martiri delle foibe. Fra il 1943 e il 1947 esplose un’ondata di violenza contro gli istriani e i dalmati italiani che vennero torturati e gettati nelle foibe, cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. Per ricordare quel massacro, accompagnata dal Gonfalone della città, è stata deposta una corona d’alloro davanti alla lapide che si trova nella zona dell’Agorà in ricordo delle vittime italiane. Presenti le associazioni combattentistiche e d’arma, i responsabili delle forze dell’ordine, dell’esercito italiano e della Croce Rossa. “Questo giorno serve per comprendere – continua la Franquillo – per capire che certe situazioni non si possono e non si devono ripetere . Non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B”. A seguire a portare la sua testimonianza è stato Maurizio Pinna, figlio di istriani. “Bisogna ricordare che queste persone sono morte per una lotta di nazionalismi e non soltanto nelle foibe ma ad esempio in Dalmazia molti vennero affogati in mare”. Per oltre cinquant’anni questo pezzo di storia fu avvolto nel silenzio, ma nel 2005 il Parlamento decise di dedicare il 10 febbraio al ricordo di questa ferita che ancora aperta.
Foligno ricorda il massacro delle foibe: corona d’alloro sulla lapide dei martiri italiani
Pubblicato il 10 Febbraio 2017 13:29 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:07
La commemorazione dei martiri delle foibe
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