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Spoleto, la mobilità alternativa studiata dal resto del mondo

Pubblicato il 6 Aprile 2017 14:34 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:41

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Spoleto rappresenta oggi l’esempio di una città antica diventata un centro ultramoderno, arricchita dagli elementi del progresso senza venirne alterata. Stiamo parlando del nuovo sistema di mobilità alternativa che, dal 7 al 9 aprile, sarà protagonista di “Spoleto: A (sub)way connect to the Future”, un wokshop rivolto ad un selezionato gruppo di giornalisti internazionali. L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, prevede tre giornate di approfondimento e visita guidata alla città del festival dei Due Mondi per conoscere e valorizzare il nuovo modo di muoversi. L’ultimo stralcio di lavori, terminato nel 2016, riguarda un tunnel di 630 metri con 100 metri di tapis roulant e quattro pozzi di salita in superficie con doppio ascensore per altrettante uscite intermedie (Teatro Nuovo, piazza Pianciani, via Saffi e Giro della Rocca). Un’opera che va a completare un progetto costato complessivamente 65 milioni di euro, finanziato dai Ministeri delle infrastrutture e dell’ambiente, dal Comune di Spoleto per circa 10 milioni di euro e dalla regione Umbria per circa 1,5 milioni di euro. Sono tre in tutto i percorsi meccanizzati che ben si insinuano tra le antiche mura del centro storico lasciando inalterata la bellezza delle piazze e dei monumenti della città. “Il problema della verticalità a Spoleto è stato risolto con una tale originalità  da farne un esempio da offrire al mondo – afferma il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Sergio Zinni -. La metropolitana pedonale, tanto innovativa, si presenta come un teatro moderno dove il protagonista è ancora una volta la bellezza.  Il percorso meccanizzato, infatti, si inserisce con docile naturalezza nel tessuto urbanistico della città e ne esalta le peculiarità storico-culturali.  Si assiste, quindi, ad un unicum fra il sistema meccanizzato ed il vasto  patrimonio artistico di cui Spoleto è ricca; una simbiosi che eleva la vivibilità della città.  Passeggiare lungo le scale mobili dalla parte bassa di Spoleto per raggiungerne la sommità dove si erge la Rocca Albornoziana, attraversare i suoi vicoli ed ammirarne le pietre che trasudano storia pongono il visitatore in un viaggio emotivo dove si respira una intensa ebbrezza artistico culturale. Tutto questo è Spoleto, ovvero pura bellezza”. “Una città senza auto, aperta all’uomo” è questa la sfida che il Comune di Spoleto, cofinanziatore del progetto, ha accettato. Visti i feedback del tutto positivi al momento la città ducale la sfida sembra anche averla vinta e probabilmente il fatto di diventare protagonista di un workshop che coinvolge esperti a livello internazionali ne è la conferma. “La mobilità alternativa della città di Spoleto – afferma il sindaco del Comune di Spoleto, Fabrizio Cardarelli – è un insieme complesso, ideato e realizzato per essere uno strumento formidabile per garantire a cittadini e turisti maggiori standard di qualità della vita, per valorizzare e far ‘respirare’ monumenti e scorci, salvaguardare il patrimonio urbanistico e ambientale liberandolo dalle auto, abbattere inquinamento e rumore per un maggior rispetto per l’ambiente, potenziare la capacità di attrazione della città puntando su servizi e infrastrutture per assecondare la vera vocazione di Spoleto all’accoglienza e al turismo: sono tutte caratteristiche queste che, con il sistema della mobilità entrato a pieno regime, vengono ormai riconosciute da un numero sempre più elevato di turisti.

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