Le sorgenti di Rasiglia sono la risposta folignate al mare di Civitanova Marche. Una provocazione? Neanche tanto. Già, perché se i flussi turistici tra la località balneare marchigiana e uno dei gioielli della montagna umbra non sono paragonabili, c’è comunque da dire che quest’ultima ha dimostrato come il turismo a Foligno è più vivo che mai. Un turismo che sceglie la natura e le bellezze paesaggistiche senza andare a comando. Proprio così, visto che a Rasiglia per il 1° maggio non c’era in programma nessuna manifestazione particolare. Nonostante questo però, la frazione montana è riuscita a portare tantissimi turisti, che hanno visitato vicoli e scorci mozzafiato. Su tutti l’acqua del fiume Menotre che passa per le stradine del paesino ed in alcuni frangenti attraversa anche le abitazioni. Non da meno anche il santuario della Madonna delle Grazie e il castello di Rasiglia. Tutte “chicche” rilanciate anche nel corso della Giornata mondiale dell’acqua, organizzata il 22 marzo scorso nella frazione dall’Arpa Umbria e dal Comitato giovani dell’Unesco. Girare per Rasiglia il 1° maggio di quest’anno significava imbattersi in tantissimi turisti e sentire mille accenti diversi: non solo umbri, ma anche e soprattutto di fuori regione. Nel giorno della Festa dei lavoratori, Rasiglia ha visto anche lunghe code di fronte all’unico chioschetto che vendeva prodotti tipici del territorio e file di auto e camper parcheggiati lungo la Sellanese. Insomma, la giusta risposta alle critiche piovute su Foligno all’indomani del giorno di Pasquetta, quando qualche esercente del centro città aveva lamentato uno scarso flusso turistico, con la nuova Ss77 invasa invece di folignati in uscita verso le coste marchigiane. E se nel frattempo il borgo folignate si prepara ad ospitare “Penelope a Rasiglia” in programma il 10 e l’11 giugno prossimi, per l’amministrazione comunale è già arrivato un bell’input per rilanciare il turismo partendo anche dalla montagna.