E’ un fenomeno che in Umbria coinvolge circa 10mila persone, il 5,6 per cento della popolazione tra i 15 e 74, e che nel 2016 ha visto andare in fumo1.099 milioni di euro, di cui il 67 per cento per apparecchi elettronici e slot machine. Stiamo parlando del gioco d’azzardo, una patologia sempre più diffusa e trasversale, come l’ha definita l’assessore regionale alla salute, welfare e coesione sociale, Luca Barberini, che venerdì mattina è intervenuto sull’argomento annunciando importanti novità dopo l’approvazione, in giunta, del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per soggetti con disturbo da gioco d’azzardo e l’organizzazione di servizi sociosanitari dedicati. In quest’ottica si avrà un potenziamento del Centro di riferimento regionale per il trattamento della ludopatia, che si trova a Foligno, e l’apertura di altre tre strutture simili tra l’Alta Valle del Tevere, Perugia e Terni, nonché l’attivazione di servizi appositi in tutti i distretti sanitari e di moduli residenziali e semiresidenziali specifici. Parlando del centro folignate, l’assessore Barberini ha quindi sottolineato come si tratti di una “struttura che ha consentito di definire un modello omogeneo d’intervento, basato su una rete di servizi integrata e su un approccio multidisciplinare, che prevede la presa in carico non solo dei soggetti con disturbi da gioco d’azzardo, ma anche dei loro familiari”. Partendo da questo presupposto, il Centro di riferimento regionale per il trattamento della dipendenza da gioco d’azzardo problematico, istituito nel 2014 all’interno del Dipartimento dipendenze della Usl Umbria 2 a Foligno, avrà una funzione di “apripista” rispetto ai modelli di intervento e di facilitazione delle interrelazioni fra tutti i servizi della regione, mentre – come detto – verranno aperte altre tre strutture simili collocate in punti chiave del territorio regionale, ossia i due capoluoghi di provincia e l’Alta Umbria a copertura della parte nord del Cuore verde d’Italia. L’assessore Barberini ha infine sottolineato che “tra le principali iniziative messe in atto dalla Regione per dare una risposta a questa forma di dipendenza, ci sono un numero verde regionale per ascolto e consulenza, attività formative per operatori e volontari e di promozione della salute nelle scuole, corsi di formazione obbligatori per addetti ai locali da gioco, l’avvio di una campagna di comunicazione per la sensibilizzazione dei cittadini, che sarà concretamente diffusa a settembre, un marchio ‘No Slot’ per esercizi commerciali liberi da apparecchi per il gioco”.
Lotta alla ludopatia, la Regione potenzia i suoi servizi
Pubblicato il 12 Maggio 2017 14:44 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:25
Luca Barberini
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