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La Valle Umbra Servizi specula sugli utenti?

Pubblicato il 21 Luglio 2017 09:49 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:59

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La notizia è di pochi giorni fa. Attraverso una nota stampa, la Valle Umbra Servizi aveva annunciato il raggiungimento di un utile di 2,4 milioni di euro. Numeri che arrivano direttamente dall’ultimo bilancio appena approvato dall’assemblea dei soci (leggi qui). Negli ultimi cinque anni, il segno più sui conti dell’azienda multiutility è praticamente decuplicato. Visto che la Vus è un’azienda pubblica, questo forte utile è stato ottenuto a discapito dei cittadini? A dire la sua è il sociologo Roberto Segatori, professore ordinario all’Università degli Studi di Perugia e titolare della cattedra di Sociologia dei fenomeni politici.

 

Direttamente dalla Vus apprendiamo che “nella giornata di giovedì 13 luglio a Foligno si è tenuta l’Assemblea dei 22 Comuni Soci della Valle Umbra Servizi, chiamati ad approvare il bilancio aziendale 2016, che ha fatto registrare un utile netto di circa 2,4 milioni di euro”.

L’euforia del presidente Salari, in parte comprensibile per le insofferenze passate dei soci sulla governance della società, rivela un malinteso senso di servizio pubblico. Infatti se, come si legge nella relazione d’accompagnamento al bilancio, la Vus “è riuscita a rafforzare anche in campo regionale il proprio ruolo, in particolare nel settore dell’igiene urbana, grazie ad una politica innovativa in materia impiantistica”, ciò che stona palesemente è quell’utile di 2,4 milioni di euro realizzato da una società che resta “interamente pubblica”.

Qui i casi sono due: o gli amministratori della Vus hanno sbagliato clamorosamente i conti, facendo pagare agli utenti un costo eccessivo per i servizi forniti (peraltro non uniformi e ancora non soddisfacenti in alcune zone del territorio), o si è deciso di far pagare agli stessi utenti una tassa impropria, atteso che “l’Assemblea ha deciso di distribuire ai Comuni Soci il 40% degli utili netti conseguiti nell’anno”.

È del tutto evidente come entrambe le situazioni rappresentino una sostanziale ingiustizia a danno del cittadino-utente, i cui diritti dovrebbero essere l’unico riferimento sia per gli amministratori dei Comuni Soci sia per il management della Vus.

A questo punto, il minimo che gli utenti si aspettano è un congruo ribasso delle tariffe future.

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