23.2 C
Foligno
sabato, Maggio 3, 2025
HomeAttualitàSanità, dalle Usl partono 120mila lettere con lo stato vaccinale per l’ammissione...

Sanità, dalle Usl partono 120mila lettere con lo stato vaccinale per l’ammissione a scuola

Pubblicato il 25 Agosto 2017 11:50 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:50

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Manovra fiscale, il Pd incalza la maggioranza: “Scivoloni di una democrazia svuotata”

Dopo il consiglio comunale aperto del 30 aprile scorso non si è fatta attendere la risposta dei “dem”: denunciata l’assenza di confronto sul bilancio comunale e l’aumento della Tari e chiesto un uso della sala comunale più orientato al dialogo sui problemi della città

Due folignati insigniti della Stella al merito del lavoro

Natascia Massini e Roberto Velotti sono stati tra i 14 umbri che si sono distinti per meriti eccezionali nel corso della loro carriera. Il prefetto Zito: “Rappresentano una straordinaria testimonianza di eccellenza, di abnegazione e di dedizione silenziosa al proprio dovere”

Foligno-Terontola, nei weekend di maggio modifiche alla circolazione ferroviaria 

Previste cancellazioni, limitazioni e variazioni di percorso per consentire i lavori di potenziamento infrastrutturale programmati da Rete ferroviaria italiana. Interessata la tratta tra le stazioni di Ponte San Giovanni e Perugia

Sono circa 120mila le lettere pronte a partire. Stiamo parlando di quelle che le Usl dell’Umbria invieranno a tutte le famiglie della regione, con figli fino a 16 anni, per attestare lo “stato di adempienza vaccinale” necessario per l’ammissione a scuola. Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale alla salute, Luca Barberini, che ha spiegato come in questo modo si cerchi di andare incontro alle esigenze delle famiglie, fornendo loro “una soluzione tempestiva, capillare e semplice, evitando disagi e file ai centri di salute”. Due le mandate in cui verrà spedito il carico di lettere: la prima entro il 10 settembre, riguardante i certificati che attestano la regolarità delle vaccinazioni dei bambini fino a 6 anni, mentre entro il 31 ottobre verranno inviati quelli dei ragazzi fino a 16 anni.  Resta salva, comunque, la possibilità per le singole famiglie di fare richiesta della documentazione in maniera autonoma recandosi al distretto sanitario. Stessa procedura per chi non riceve la lettere ma sa di essere in regola. In questo caso, chi intende iscrivere il proprio figlio al nido o alla materna può anche ricorrere all’autocertificazione e presentare la documentazione successivamente. Per quei bambini che per motivi di salute non possono effettuare il vaccino ma che sono già immunizzati, invece, andrà presentata l’apposita attestazione rilasciata dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta. Prevista, poi, una seconda tipologia di comunicazione, riservata in questo caso ai soggetti inadempienti. Nella lettera inviata dalle Usl sarà proposto un appuntamento per effettuare il primo vaccino o completare l’iter. LA SITUAZIONE IN UMBRIA – Intervenendo sull’argomento, l’assessore Barberini ha poi colto l’occasione per fare il punto della situazione sulle coperture vaccinali obbligatorie: “In Umbria – ha detto – sono superiori alla media nazionale, seppure appena al di sotto della soglia di sicurezza del 95 per cento. I bambini di 24 mesi non vaccinati – ha spiegato – rappresentano in media il 5 per cento del totale per l’esavalente, mentre arrivano al 10 per cento per il trivalente. Considerando che in Umbria, negli ultimi tempi, sono nati in media 7mila bambini l’anno, si stima – ha quindi sottolineato Luca Barberini – che i non vaccinati, per la fascia d’età 0-24 mesi, sono circa 350 nel primo caso e sui 700 nel secondo per ogni annualità. Per la fascia di età da 0 a 6 anni, invece, si stima che i non adempienti possano essere 2.400 per l’esavalente e circa 4.200 per il trivalente”. Va comunque detto che la categoria “inadempienti” è composta non solo da bambini i cui genitori rifiutano i vaccini obbligatori o che ne fanno somministrare solo in parte, ma anche da bimbi che per motivi di salute non possono farli, che sono già immunizzati, non reperibili o trasferiti. In questo quadro, l’assessore Barberini ha quindi ribadito “l’utilità delle vaccinazioni infantili come atto di responsabilità personale e sociale, come strumento essenziale per la tutela della salute pubblica e per evitare – ha concluso – il ritorno di malattie pericolose debellate in passato, nonché la diffusione di nuove epidemie”.

Articoli correlati