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Trent’anni di Aglaia, a Spoleto festa grande per l’associazione

Pubblicato il 19 Ottobre 2017 14:46 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:37

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Dieci anni dall’inaugurazione dell’Hospice “La Torre del Colle”. Vent’anni di convegni dove sono stati messi in evidenza i grandi risultati raggiunti nel corso del tempo. E trent’anni sono trascorsi da quando un piccolo gruppo di medici, infermieri professionali e comuni cittadini sensibili al problema della sofferenza che spesso accompagna i malati oncologici nella loro ultima fase di vita, iniziano ad impegnarsi volontariamente, nel tempo libero, al di fuori dell’attività lavorativa di ciascuno, nell’assistenza domiciliare al malato terminale ed alla sua famiglia. Tre numeri a cifra tonda che l’Aglaia di Spoleto ha voluto celebrare, sì, in occasione del tradizionale convegno annuale, ma in un luogo speciale tanto quanto i prestigiosi traguardi raggiunti: la Rocca Albornoziana. E la prestigiosa storia dell’Aglaia di Spoleto, punto di riferimento negli anni per tante persone, sia malati che familiari degli stessi, sono stati riassunti nella proiezione di alcune slide dalla dottoressa Stefania Gallina, responsabile del servizio formazione della Usl 2, proprio in occasione del convegno di qualche giorno fa e la cui introduzione è toccata a colei che si può definire “figlia d’arte” nell’ambito delle cure palliative a Spoleto, Marta De Angelis, uno dei medici di punta dell’Hospice di Spoleto e figlia di uno dei medici che trent’anni fa iniziarono ad asssistere i malati oncologici, Luigia Ciucarilli. Ancora oggi punto di forza della struttura de “La Torre del Colle”. Presente all’evento anche Pietro Manzi, direttore sanitario dell’Usl Umbria 2, il quale ha esordito dicendo che l’azienda sanitaria locale “segue da anni questa attività e cerca di mantenerla nei limiti delle possibilità”, comunicando poi che per effetto della fusione di due aziende, si sta lavorando per “dare omogeneità all’erogazione delle cure palliative, creando un’unica unità aziendale”. Aglaia e Usl che, come ha detto il vicesindaco di Spoleto, Maria Elena Bececco “sono un’unica entità ormai – sono state le sue parole – una senza l’altra non avrebbe senso”. E Spoleto, è stata tra le prime realtà italiane a comprendere il valore del prendersi cura di persone affette da malattie inguaribili e delle loro famiglie. Trent’anni di un lungo percorso di solidarietà, competenza, formazione, progettazione e integrazione in risposta ai bisogni reali di molte famiglie, e vissuti appieno dalla destinataria del premio Aglaia di quest’anno. I volontari dell’associazione hanno infatti deciso di consegnare il prestigioso premio proprio a lei, Luigia Ciucarilli. Un premio inaspettato per la dottoressa dell’Hospice, che visibilmente emozionata ha solo ringraziato tutti coloro che hanno voluto attribuirle il riconoscimento.  

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