Diritto al pasto completo nel corso del servizio di sorveglianza degli alunni durante la mensa scolastica. E’ la richiesta avanzata dal personale della scuola primaria e dell’infanzia di “Santa Caterina” di Foligno. A far sentire la loro voce sono una trentacinquina di maestre insieme ad una collaboratrice scolastica, che si sono affidate all’avvocato Umberto Tarara per inoltrare il ricorso alla sezione del Lavoro del tribunale di Spoleto. Nei documenti portati in tribunale viene chiamato in causa, oltre all’Ufficio scolastico regionale e l’Istituto comprensivo Foligno1 (al quale “Santa Caterina” risponde), anche il Miur, ovvero il ministero dell’Istruzione. Una situazione che viene definita “incresciosa” e alla quale le insegnanti devono far fronte da diverso tempo. “Quando siamo impegnate nel servizio di sorveglianza degli alunni – spiegano – ci vediamo negare il pasto completo”. Agli insegnanti viene inoltre negata l’integrazione del pasto con cibi portati da casa, poiché vietato dal regolamento di ristorazione scolastica. “Siamo fiduciosi che il magistrato possa sposare la nostra tesi – spiega l’avvocato Umberto Tarara a Rgunotizie -, così da poter rendere più gratificante e completa l’opera delle maestre e delle assistenti nell’orario della mensa”. Viste le tempistiche, il diritto di veder riconosciuto il pasto completo potrebbe diventare effettivo dal prossimo anno scolastico: “In questa maniera – conclude l’avvocato Tarara – metteremo a frutto questo lavoro per gli anni futuri”.
Foligno, “diritto al pasto completo in mensa”: trenta insegnanti si appellano al tribunale
Pubblicato il 10 Marzo 2018 14:52
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