Passione, determinazione e dedizione. È questa la ricetta che ha portato Lucrezia Bacchi di 19 anni e Nicola Zampa di 18 anni a partecipare al Campionato Mondiale 10 balli. Oggi, infatti, i due giovanissimi umbri sono a Mosca a portano in alto la bandiera dell’Italia. Nicola è di Bastia Umbra, mentre Lucrezia è di Spoleto, città che per la prima volta può vantare una ballerina di danza sportiva chiamata a rappresentare la Nazionale nel mondo. Queste sono le dichiarazioni che abbiamo raccolto pochi momenti prima della gara.
Quali sono le sensazioni in questo momento?
Nicola: “Siamo molto contenti di dove siamo arrivati. La tensione e l’ansia non si sentono ancora. Del resto, dopo tantissime gare, ho imparato a gestire il lato emotivo”.
Lucrezia: “Stiamo provando emozioni forti perchè questa è una grande occasione e va sfruttata al meglio. Andiamo con l’intento di divertirci e dare il meglio di noi stessi, ballare col cuore e dare emozioni sia a noi stessi che a chi ci guarda”.
Quando hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?
Nicola: “Dal primo giorno che ho iniziato”
Lucrezia: “E’ stata mia madre ad indirizzarmi verso questa disciplina. Io inizialmente volevo fare nuoto, poi ho provato a ballare. Fin dal primo ballo, l’insegnante ha notato il mio talento e io ho capito subito che quella era la mia vera passione”.
Come è nata la vostra coppia sportiva?
Lucrezia: “Da quattro mesi avevo lasciato il mio ballerino, così ho cominciato a girare l’Umbria e anche fuori regione. Poi ho saputo che a Bastia c’era un ragazzo rimasto anche lui scoppiato. Dopo qualche prova, abbiamo trovato la nostra sintonia”.
Qual è la tua giornata tipo?
Nicola: “La mattina vado a scuola, il pomeriggio alterno i compiti all’allenamento”.
Lucrezia: “La sveglia suona alle 7, la mattina frequento la scuola di estetica fino alle 14. Torno a casa e dopo il pranzo, studio, sbrigo delle faccende domestiche e poi mi alleno per quattro ore”.
Il momento migliore?
Lucrezia: “Crediamo che sia proprio questo. A febbraio con i campionati italiani abbiamo dato tutti noi stessi e siamo stati ripagati, piazzandoci secondi. Poi è arrivata la convocazione dalla Federazione”.
C’è stato un momento in cui hai pensato di mollare la presa?
Nicola: “Nonostante qualche volta abbia pensato di abbandonare, non sono riuscito a restare lontano dalla mia passione”.
Lucrezia: “Sì, mi è capitato addirittura di non riuscire a guardarmi allo specchio, non mi sentivo all’altezza. Ne sono uscita grazie a Elisa Galli, la mia maestra che è quasi una seconda madre”.
Cosa ti senti di consigliare a dei giovani come voi che hanno un sogno?
Nicola: “Sicuramente quando uno ha un sogno, deve fare di tutto affinché si realizzi, al di là di come andrà a finire”.
Lucrezia: “Penso che i sogni siano la cosa più preziosa che abbiamo. Nella vita di tutti i giorni ci limitiamo e indossiamo delle maschere per piacere agli altri. Quando viviamo le nostre passioni invece siamo liberi di essere noi stessi”.
I due ballerini, però, hanno raggiunto questi livelli grazie anche al sostegno che hanno ricevuto dalle proprie famiglie: “Senza di loro non ce l’avremmo mai fatta”, dicono quasi all’unisono. E come non capire l’orgoglio che traspare dalle parole del padre di Lucrezia, Massimiliano: “Siamo al settimo cielo, anche perché questo è il riconoscimento dei tanti sforzi e sacrifici che abbiamo fatto. Questa disciplina sportiva si basa sulla visibilità e sulle sponsorizzazioni, quindi ha dovuto contribuire tutta la famiglia. Ora qualcuno ha iniziato a supportarli, come anche la loro scuola di ballo Asso di Cuori. Il talento dei ragazzi è molto alto. Sarebbe auspicabile affacciarsi sempre di più all’estero e confrontarsi con i pilastri della danza”. A questo punto, non ci resta che fargli un grande in bocca al lupo.