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Processionaria, torna il periodo a rischio. Dalla Usl2: “Grazie alla prevenzione ancora nessun caso”

Pubblicato il 13 Aprile 2018 15:50

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Nel Folignate non sono stati registrati casi di processionaria. Lo afferma Donato Iaconisi, responsabile del Servizio controllo organismi infestanti del Dipartimento di prevenzione dell’Usl2. Una notizia più che positiva, frutto di un lavoro di prevenzione e capillarizzazione delle indicazioni regionali: “Abbiamo lavorato in sinergia con gli uffici regionali e con quelli dell’altra Usl. Molti comuni hanno pubblicato le azioni di propaganda a livello regionale. Un grosso merito va sicuramente al dottor Alessandro Maria Di Giulio”. Stando a quanto emerge, è stata evitata una grossa gatta da pelare: questi insetti, infatti, si annidano su pini o querce, quindi in parchi e in giardini tanto pubblici quanto privati. Ed è proprio questa l’incognita. Se infatti le aree pubbliche sono di competenza del Comune e quindi è previsto l’intervento dell’Agenzia forestale regionale, i privati devono rivolgersi a ditte specializzate nel settore, unitamente al personale qualificato ed esperto di problematiche agronomiche, che opera in accordo con le indicazioni della Agenzia Forestale Regionale. E questo dipende dal senso di responsabilità di ogni cittadino proprietario di un’area verde, ma anche dalle campagne di prevenzione che vengono svolte dagli enti comunali e regionali. La questione sanitaria è delicata: le processionarie, appartenenti alla specie dei lepidotteri, da adulti sono insetti innocui, ma nello stadio larvale sono pericolosissimi per l’uomo e letali per gli animali. Il pericolo è dato dai peli urticanti che ricoprono il corpo di questi insetti che hanno l’abitudine di muoversi sul terreno in fila, ricordando appunto una processione. Occorre agire per tempo. La lotta alle processionarie, infatti, inizia sin dall’inverno, tra dicembre e febbraio: è il periodo in cui ci si accorge della presenza dell’insetto, quando sono ben visibili sulla chioma i nidi formati dalle larve, con cui bisogna accuratamente evitare ogni contatto in quanto altamente urticanti. Vanno quindi recisi i rami contenenti i nidi larvali, riporre il materiale all’interno di sacchi e smaltirli come rifiuto da parte di personale specializzato; dall’altro occorre operare con la massima cautela adottando adeguate misure protettive. Il taglio dei nidi del resto non debella del tutto l’infestazione. In questo periodo e ad inizio estate, può essere utile istallare delle trappole a feromoni sessuali per catturare i maschi adulti. Alla fine dell’estate vanno effettuati dei trattamenti sulle chiome degli alberi interessati, mentre per tutto il decorso dell’anno è sempre indicato il trattamento con un principio insetticida nel sistema linfatico delle piante. Ricordiamo che per la processionaria del pino bisogna attenersi alle indicazioni contenute nel Decreto 30 ottobre 2007 e che eventuali interventi di profilassi predisposti dalla autorità sanitaria per prevenire rischi per la salute delle persone o degli animali devono essere effettuati in accordo alle modalità stabilite dalla Agenzia Forestale Regionale. Insomma, sono state messe in atto delle precauzioni determinanti, che hanno permesso di evitare spiacevoli conseguenze, come allergie e dermatiti per noi, rischi altissimi per gli animali e grossi danni alle piante stesse. 

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