E’ stato un mercoledì bollente per le rievocazioni storiche di mezza Italia. In mattinata si è tenuto a Narni un vertice straordinario con i sindaci e i rappresentanti delle manifestazioni che usano nelle loro giostre i cavalli e, più precisamente, i purosangue. Da Foligno ad Ascoli, passando proprio per Narni che in questi giorni sta ospitando la Corsa all’Anello, sindaci e presidenti dei vari enti hanno fatto fronte comune a salvaguardia delle varie rievocazioni. La controffensiva arriva all’indomani del veto imposto alla Usl ai purosangue utilizzati nella Corsa all’anello. In caso di un loro utilizzo infatti, l’azienda sanitaria si è detta pronta a non autorizzare lo svolgimento della competizione equestre. Scelta, quella della Usl, che tiene conto dell’inchiesta sulla morte di Wind of Passion, il cavallo deceduto nel giugno 2017 a seguito di un incidente durante la Quintana di Foligno. Dalle perizie degli esperti nominati dalla Procura di Spoleto, la pista presenterebbe delle “criticità”, così come non sarebbe indicato utilizzare purosangue in giostre come quella folignate. Perizie che hanno avuto un vero e proprio effetto domino a partire da Narni. Il sindaco narnese De Rebotti è voluto correre subito ai ripari, convocando l’incontro di questa mattina nel quale è arrivato l’impegno da parte di tutti i primi cittadini nel voler salvaguardare le proprie manifestazioni. Al vertice era presente anche Luca Barberini. L’assessore umbro alla sanità si è detto disponibile a convocare i responsabili delle due Usl regionali per verificare ed approfondire la vicenda legata ai purosangue nelle rievocazioni storiche. Da Narni a Foligno, il pomeriggio di mercoledì ha visto un altro summit. Questa volta il luogo dell’incontro è stato palazzo Candiotti, con il presidente della Quintana Domenico Metelli che ha incontrato, oltre al sindaco Mismetti, anche i legali e gli esperti che stanno seguendo da vicino gli sviluppi dell’inchiesta su Wind of Passion. LE CONTROMOSSE – A parlare e fare quindi un sunto di ciò che è stato detto nell’incontro a palazzo Candiotti è l’avvocato Raffaello Potalivo: “Alla riunione sono state analizzate le perizie di parte ed abbiamo controllato, punto per punto, i protocolli che l’Ente mette in pratica per svolgere la Giostra – afferma l’avvocato a Rgunotizie -. Possiamo dire che i responsabili della Quintana non solo si attengono alle norme imposte dai vari enti, ma vanno ben oltre in termini di antidoping e sicurezza della pista: le direttive dell’Ente non hanno paragoni in Italia. Crediamo – prosegue ancora l’avvocato Potalivo – che la manifestazione non sia in nessun modo a rischio”. Insomma, palazzo Candiotti è certo di aver operato nel migliore dei modi. I difensori degli undici indagati hanno chiesto un incontro al procuratore e nel frattempo il dottor Marco Reitano è stato nominato come perito dell’Ente Giostra. Ai tecnici convocati dalla Quintana, è stato chiesto di approfondire le loro valutazioni mettendole nero su bianco, per permettere poi ai legali di procedere con la controffensiva nel processo penale. Ma da tutto ciò che si è scatenato negli ultimi mesi nei confronti della Quintana, potrebbe aprirsi anche un altro scenario: “Sia l’Ente che le persone fisiche coinvolte nel processo – conclude l’avvocato Potalivo – stanno valutando la possibilità di tutelare la loro immagine sotto il profilo civilistico anche in termini risarcitori”.
Quintana, vertice all’Ente: “Giostra non a rischio”. Purosangue, fronte comune dei sindaci
Pubblicato il 2 Maggio 2018 20:20
Il presidente Domenico Metelli (foto Pomponi/Vissani)
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