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Rasiglia l’ordinanza sul traffico fa infuriare i residenti: “Il Comune ci considera un problema”

Pubblicato il 22 Maggio 2018 10:58

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“Il Comune di Foligno considera la ‘questione Rasiglia’ come un problema e non come una risorsa”. E’ il commento al vetriolo che l’associazione “Rasiglia e le sue sorgenti” rivolge all’amministrazione Mismetti, a pochi giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza con cui il Comune folignate ha regolamentato la circolazione e la sosta nei giorni festivi nell’area a ridosso del borgo delle acque. Il provvedimento, nato nelle intenzioni dell’amministrazione Mismetti per regolamentare i continui ed ingenti flussi di traffico in quella zona, infatti, sembrerebbe aver fatto più danni della grandine. O comunque così la pensa chi vive ed opera in quella che è stata definita da più parti “la piccola Venezia dell’Umbria”. “Che Rasiglia sia diventata meta di uno straordinario afflusso turistico non è una novità” spiegano dall’associazione, che si dice fiera del lavoro fatto in questi dieci anni di attività e che sta vivendo come un successo “un fenomeno – sottolineano – in grado di sovvertire finalmente la triste tendenza cui sembra andare incontro la montagna, ormai abbandonata a se stessa e tagliata fuori dalle principali arterie di comunicazione”. “Non sembra pensarla, però, allo stesso modo l’amministrazione comunale” attaccano dal borgo di Rasiglia, riferendosi come detto agli ultimi provvedimenti adottati dall’Ente di palazzo Orfini Podestà. Per l’associazione “Rasiglia e le sue sorgenti”, infatti, “l’ordinanza pone definitivamente fine a questa straordinaria utopia”. Il problema principale sta nelle limitazioni alla circolazione e nel divieto di sosta su entrambi i lati della statale che, ribadiscono dalla Valmenotre, rappresenta “l’unica soluzione di parcheggio possibile, ad oggi, per i visitatori”. Nonostante gli appelli che sarebbero stati lanciati negli ultimi anni all’amministrazione comunale, affinché si dotasse l’area di “bagni pubblici ed aree di parcheggio adeguate”, infatti, nessun passo sarebbe stato ancora compiuto da Nando Mismetti e i suoi. “Anziché provvedere alla ri-funzionalizzazione dell’ex campo container, spazio pubblico inutilizzato e in stato di totale abbandono, così da porre rimedio agli ingorghi e agli inevitabili disagi dovuti al notevole afflusso di macchine – sottolineano dall’Associazione – la soluzione migliore che si è riusciti a trovare è stata semplicemente quella di contrastare l’accesso al paese, sottraendo ai turisti l’unica possibilità di parcheggio ad oggi disponibile”. Morale della favola, il rischio è di perdere quanto costruito con fatica in questi anni. Una sconfitta a mani basse? Non proprio, dall’associazione “Rasiglia e le sue sorgenti”, infatti, promettono battaglia, dicendosi pronti a continuare “a lottare affinché la valorizzazione del borgo divenga un esempio per tutti, accogliendo i turisti e rendendoli sempre di più partecipi e consapevoli dell’unicità storica e antropologica che  – concludono – da sempre ha segnato questa terra”.

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