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Althea chiude a Foligno, Mismetti: “La Regione faccia qualcosa”

Pubblicato il 22 Giugno 2018 15:47

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“Non credo che sia accettabile che venga chiuso un presidio di ricerca e di innovazione”. E’ il duro commento del sindaco di Foligno, Nando Mismetti, all’indomani della notizia della chiusura della sede cittadina dell’Ebm che dal primo luglio prossimo entrerà a far parte del Gruppo Althea. Entrando nel merito della questione, il primo cittadino ha rivolto un appello alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, chiedendone l’intervento “affinchè – ha spiegato – la vertenza Althea venga posta all’attenzione del Ministero del lavoro”. “Quello che è stato evidenziato dai lavoratori si è puntualmente verificato – ha dichiarato Nando Mismetti -. Auspico che venga scongiurata questa decisione e – ha concluso – confido nell’intervento della Regione”. Ma il primo cittadino folignate non è stato il solo ad intervenire sulla vicenda. A distanza di poche ore dalla chiusura del vertice nel corso del quale è stata annunciata la chiusura dei siti di Foligno e Fisciano (Campania), anche le sigle sindacali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno fatto sentire la loro voce. E lo hanno fatto con una nota congiunta nella quale sottolineano come il trasferimento del personale impiegato a Foligno e Fisciano nelle strutture di Roma – nuova sede legale del Gruppo – e Milano mascherino di fatto degli esuberi e come la chiusura dei due stabilimenti si traduca, in tutto e per tutto, “in una ristrutturazione industriale da affrontare con gli strumenti idonei tipo la cassa integrazione”. “La vertenza – scrivono inoltre le tre sigle sindacali – ha un impatto importante non solo nei territori maggiormente coinvolti, ma anche rispetto alla capacità del gruppo di mantenere alti i livelli qualitativi del servizio (servizio sanitario pubblico). Per questo – sottolineano – sembra ancor più imbarazzante la solitudine con la quale i rappresentanti dei lavoratori sono costretti ad affrontare la vertenza”. La decisione di Althea – lo ricordiamo – interesserà 80 lavoratori, più di quaranta quelli folignati costretti al trasferimento a partire dal 2 luglio, data prevista per la fusione. Due giorni dopo, il 4 luglio, invece, si terrà un nuovo incontro tra azienda e sindacati, allo scopo di “discutere le possibili soluzioni per un impatto meno traumatico per i lavoratori coinvolti – si legge a chiusura della nota di Cgil, Cisl e Uil – congelando per il momento ogni azione da parte di Althea”.

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