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Spoleto, lo fermano per chiedere indicazioni poi gli puntano la pistola e lo derubano

Pubblicato il 31 Luglio 2018 16:26 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:49

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Si ferma per dare aiuto ad una famiglia e si ritrova una pistola puntata alla testa. È questo il tragico episodio vissuto da un anziano spoletino la sera del 29 luglio scorso. Ma andiamo con ordine. Sono le 20.30 di una calda sera d’estate, c’è ancora la luce del giorno, tutto sembra tranquillo e niente fa sospettare quel che da lì a poco succederà. L’uomo, 89 anni tra pochi giorni, sta percorrendo con la sua auto la strada Bazzanese in direzione Santa Maria Reggiano, nello Spoletino. Lui quella strada la percorre spesso per via della sua passione: la caccia. Ad un certo punto però un’auto lo sorpassa. Dentro c’è quella che sembrerebbe una tranquilla famiglia: madre, padre e figli. La macchina fiancheggia quella dell’anziano e la donna gli fa cenno di fermarsi. L’uomo, padre e nonno, non se la sente di ignorare quella che pare una semplice richiesta di aiuto. E così le due auto accostano. A scendere è la donna, ben vestita e di lingua italiana, che chiede se è quella la direzione giusta per andare a Spoleto. L’anziano, ormai fuori dalla macchina, non fa in tempo a consigliare di invertire la direzione di marcia che la donna estrae dal lungo abito una pistola e la punta alla testa del malcapitato. Non si sa se si tratti di un’arma vera o una pistola giocattolo. Fatto sta che in questo modo la donna riesce ad immobilizzare l’anziano, lo fa girare di spalle e gli sottrae il portafogli con all’interno appena 90 euro. Ma la donna non si è fermata qui. L’uomo, infatti, si è visto privare anche di uno dei suoi beni più importanti: una catenina in oro giallo appertenuta a suo nonno e risalente agli anni della Prima Guerra Mondiale. Al posto della collanina, sul suo collo, il freddo metallico dell’arma. Pochi secondi e la malvivente risale sull’auto che schizza via. Un fatto agghiacciante, una paura che lo ha letteralmente steso a terra, come raccontato alla nostra redazione dalla figlia dell’anziano spoletino. L’uomo, infatti, si accascia a terra, ma poi si riprende e torna a casa. La vergogna però gli ha impedito di denunciare subito l’accaduto: solo lunedì mattina si convince e racconta tutto alla polizia. Stando a quanto trapela dal commissariato spoletino, l’arma utilizzata per la rapina potrebbe essere giocattolo e non si sa se tra le persone a bordo dell’auto intercorrano legami familiari. Al momento quello di due giorni fa pare un episodio isolato.

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