Rifiuti abbandonati, muri imbrattati ed erba alta. Sono alcune delle criticità segnalate nel quartiere di Prato Smeraldo a Foligno. Incuria e degrado si presentano così agli occhi di chi si trova a passare soprattutto lungo la centralissima via Mameli, una delle zone residenziali più popolate della città della Quintana. A spiccare sono soprattutto i sacchi di spazzatura che campeggiano fuori dagli appositi cassonetti e non solo. Si, perché se è vero che l’area di Prato Smeraldo non è ancora tra quelle servite dal servizio porta a porta dell’organico, per cui sono ancora presenti i cassonetti stradali deputati alla raccolta degli scarti di cibo, va anche sottolineato che molti dei rifiuti che saltano all’occhio, lì non ci dovrebbero proprio stare. Come passeggini o vecchi mobili, che andrebbero smaltiti nelle apposite isole ecologiche che si trovano in via Campagnola e nella zona industriale del La Paciana, deputate alla raccolta dei cosiddetti rifiuti ingombranti. Ne viene così fuori un quadro impietoso, frutto però – è bene dirlo – del mancato senso civico di alcuni cittadini. Di coloro, cioè, che preferiscono ignorare le regole della raccolta differenziata, incuranti del fatto che quello che contribuiscono a maltrattare e a non tutelare è un bene comune. Un po’ com’è avvenuto anche nel centro sociale che sorge nel quartiere di Prato Smeraldo, preso di mira da vandali che ne hanno imbrattato i muri esterni con scritte e scarabocchi, dando fuoco e distruggendo tutto ciò che era al suo interno, senza pensare alla funzione sociale che quel luogo ricopre (o ricopriva) per la comunità di riferimento. Episodi a cui la città di Foligno non è nuova. Basti pensare alla zona delle Conce, in pieno centro storico, o anche ai tanti rifiuti abbandonati nella centrale viale Firenze ma anche nelle vie parallele. Occhio, però, anche alla manutenzione del verde. Se, infatti, il quartiere di Prato Smeraldo può vantare giardinetti e piccoli parchi pubblici tenuti in condizioni perfette, non dappertutto la situazione è così rosea. Il lungo viale alberato che accompagna per un tratto via Mameli, separando la strada principale dal largo marciapiede, appare infatti abbandonato a sé stesso con l’erba alta a far da padrone. Così come segnalazioni arrivano sulle condizioni in cui versa il manto stradale. Tra buche, rattoppi e piccole deviazioni non ancora sistemate, tra via degli Anastasi e via Mameli spesso e volentieri è necessario fare una gimkana. Insomma, si potrebbe fare di più e meglio. Cosa che riguarda, però, anche i residenti dell’ultimo tratto di via Mameli, in prossimità del semaforo che conduce al ponte di Porta Firenze. Anche lì, infatti, il diritto di avere un parcheggio che sia vicino casa, non significa però lasciare l’auto a ridosso del semaforo, rendendo il passaggio ostico a tutti gli altri cittadini.