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Spoleto, al San Matteo degli Infermi arriva l’estetica oncologica contro gli effetti della terapia

Pubblicato il 25 Agosto 2018 09:43 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:44

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Prevenire e curare gli effetti tossici cutanei provocati dalla chemioterapia, sia attraverso l’assunzione di farmaci sia con i cicli di radioterapia. È con quest’obiettivo che l’Usl Umbria 2 e l’Inner Wheel Club di Spoleto hanno siglato un accordo biennale che prevede l’attivazione di un innovativo percorso assistenziale di estetica oncologica. Servizio che verrà offerto ai pazienti dal San Matteo degli Infermi. In base a quanto previsto dal protocollo d’intesa – firmato dal direttore generale dell’Usl Umbria 2, Imolo Fiaschini, e dalla presidente dell’associazione Inner Wheel Club, Enrica Quintili – il Servizio di oncoematologia dell’ospedale spoletino avrà il compito di selezionare i pazienti destinatari del trattamento e rendere disponibili luoghi ed ambulatori adeguati. Un ruolo chiave spetterà ad Orietta Reali, estetista oncologica qualificata, regolarmente iscritta all’albo professionale e che opererà sotto la supervisione di un oncologo o di un radioterapista. Sarà lei ad inserire i pazienti in progetti di cura personalizzati, che prevedono il ricorso a manualità linfodrenanti e miorilassanti, trattamenti nutrienti per l’epidermide – in particolare nella fase radioterapia – make-up correttivo, manicure, pedicure, igiene e cura della pelle ed epilazione. L’associazione, invece, fornirà il materiale di consumo necessario per lo svolgimento delle attività e a trasmettere, con cadenza semestrale tramite report, lo stato di avanzamento del progetto di cura. “La necessità di gestire anche gli effetti collaterali ‘estetici’ delle terapie oncologiche – ha spiegato a questo proposito Imolo Fiaschini – è di grande importanza per accompagnare la fase di recupero. In questo ambito – ha proseguito – il progetto di estetica oncologica tende ad arricchire l’offerta assistenziale già presente, dove grazie alla professionalità del personale medico ed infermieristico e al supporto delle associazioni di volontariato nell’ambito della psico-oncologia – ha concluso – si sono raggiunti elevati livelli di umanizzazione del Servizio”. 

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