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Nocera Umbra abbraccia i campioni della scherma. Bebe Vio: “Sogno di guidare il Coni”

Pubblicato il 20 Settembre 2018 14:24 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:39

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Avere un sogno nel cassetto è ciò che accomuna ogni uomo, ma non tutti riescono a concretizzarlo. Attraverso il sacrificio, la passione e l’impegno, è però possibile giungere alla meta tanto ambita. Testimonials dell’argomento sono stati giovedì mattina, nella splendida cornice della Pinacoteca comunale di Nocera Umbra – city partner della Fis –, i campioni della Federazione Italiana Scherma, che hanno incontrato cittadini, bambini e ragazzi delle scuole primaria e secondaria di primo e secondo grado. Tra gli ospiti, sono intervenuti il primo cittadino Giovanni Bontempi, il presidente della Federazione Italiana Scherma Giorgio Scarso, la presidente della “Nocera Umbra Fonti Storiche” Nadia Marasca – la cui azienda è fornitrice ufficiale di acqua della Fis – e gli ospiti d’eccezione, appena saliti da Terni dove si stanno disputando gli Europei di scherma paraolimpica 2018. I campioni paraolimpici Andrea Pellegrini e Bebe Vio – fresca di vittoria del titolo di campionessa europea nella giornata di mercoledì – insieme ai campioni olimpici Alessio Foconi ed Elisa Vardaro, hanno accettato ben volentieri di rispondere alle domande del giovane pubblico affascinato ed incuriosito riguardo alla loro vita da sportivi di quanto sacrificio necessiti. Rappresentare una nazione mediante lo sport è sicuramente un’importante responsabilità, ma quando l’intenzione c’è ed i risultati pure tutto riesce per il meglio. Il presidente Scarso ha espresso tutta la soddisfazione riguardo al lavoro svolto e che tutt’ora stanno svolgendo gli atleti, sotto la guida del ct Simone Vanni (presente all’incontro e a cui sono andati i ringraziamenti per aver preso sotto la sua guida il settore paraolimpico), sia a livello sportivo che culturale. La scherma, infatti, vuole divenire portavoce di un messaggio fondamentale rivolto ad ogni individuo: tutti possono fare sport ad alto livello a prescindere dalle condizioni fisiche e dal sesso, si hanno pari opportunità ed i titoli vinti hanno identico valore. Oltre ai giochi olimpici e paraolimpici, è possibile sostenere nella scherma le gare integrate: un evento agonistico dove normodotati e disabili si sfidano abbattendo così ogni barriera e dimostrando piena integrazione tra i due mondi. L’incontro è stato breve poiché i campioni sarebbero dovuti tornare, di lì a poco, a Terni per gli allenamenti di routine (e dov’è possibile vederli nuovamente fino a domenica). Ma prima dei saluti finali, alcuni bambini e ragazzi hanno posto loro delle domande relative, come anticipato in precedenza, all’importanza sia dell’impegno in ambito sportivo che di un sogno. Portavoce d’eccellenza dell’argomento, è stata la giovane campionessa Bebe Vio: “Tutti abbiamo un sogno nel cassetto. Bisogna crederci e non avere limiti. Bisogna tirarlo fuori dal cassetto e combattere per portarlo fino in fondo”. La ventunenne veneziana ha poi spiegato al pubblico com’è possibile gestire la propria vita in maniera funzionale senza rinunciare a nulla. Tra sport, studio e vita sociale, Bebe Vio non rinuncia a nulla, basta solo organizzare il tempo a disposizione. Già studentessa, vorrebbe seguire un master all’estero, continuare nella sua brillante carriera sportiva e, ammette, “un giorno vorrò diventare il presidente del Coni”. Parole, le sue e quelle dei colleghi campioni, quali hanno scosso positivamente tutti coloro che stavano ascoltando. La scherma tornerà tra le colline di Nocera Umbra per la gara di Master in futuro. Per oggi, tra gli applausi e le foto scattate con gli atleti si è concluso un incontro interessante e motivante.

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