I lavoratori della Maran e R&S dicono sì all’acquisizione da parte della Hoist. Non tutti, ma la maggior parte sì. I numeri parlano di più dell’85 per cento dei dipendenti che si sono espressi favorevolmente al passaggio alla Nuova Maran in occasione del referendum che si è tenuto venerdì 28 settembre. “L’alta partecipazione dei lavoratori – è stato il commento, a margine, del segretario generale della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia – è segno di una gestione condivisa e partecipata della vertenza da parte delle categorie, che ringrazio”. Si chiude così un capitolo complicato nella storia dell’azienda spoletina fondata da Alberto D’Atanasio. “Difficile e doloroso per i lavoratori, il sindacato e per tutto il territorio – sottolinea Ciavaglia – ora, però, deve aprirsi una nuova pagina, nella quale ai sacrifici sopportati dalle maestranze corrispondano impegni e serietà da parte della nuova proprietà e la vicinanza concreta e il sostegno delle istituzioni a tutti i livelli. L’obiettivo primario che ci eravamo posti – conclude Ciavaglia – era quello di mantenere una realtà produttiva fondamentale per il territorio. E questo obiettivo, anche se con grandi sacrifici, è stato raggiunto”. Sessantasette gli esuberi sugli oltre 200 lavoratori impiegati, 242 nello specifico. Per chi rimarrà all’interno dell’azienda, invece, taglio dello stipendio del 15 per cento per quattro anni. Quattro, infine, le mensilità riconosciute a chi rimarrà senza lavoro per decisione propria o della società, ma non per chi rifiuterà l’offerta della Hoist.
Maran e R&S, l’85 per cento dei lavoratori dice sì al passaggio alla Hoist
Pubblicato il 29 Settembre 2018 08:38
Il sit in dei lavoratori della Maran di Spoleto
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