C’è un folignate tra i 100 top manager delle aziende italiane di successo. A dirlo è Forbes, una delle più prestigiose riviste del settore. Lui è Emanuele Manenti, nato e cresciuto all’ombra del Torrino e diventato oramai il re dell’Asia. Il motivo è semplice. Grazie al suo lavoro e alla sua intermediazione Clabo, ovvero l’azienda per cui lavora, ha da poco chiuso un importante affare con la divisione asiatica di Starbucks. Il Gruppo ha sede a Jesi ed è quotato in borsa. Leader mondiale nella produzione di vetrine refrigerate e arredamenti per il food retail, Clabo ha in Emanuele Manenti il suo direttore commerciale nel territorio asiatico e del Pacifico. Ed è anche grazie a lui se da fine agosto la realtà marchigiana è diventata fornitore ufficiale Starbucks. Un accordo che permetterà all’azienda di fornire migliaia di punti vendita con delle innovative vetrine refrigerate “smart” di ultima generazione. “Non ho fatto certo tutto da solo – commenta Emanuele Manenti raggiunto telefonicamente da Rgunotizie -. Dietro c’è un grande lavoro di tutta l’azienda. Quello che è certo, è che per me è stata una grande soddisfazione, perché ci siamo imposti rispetto a centinaia di altri potenziali fornitori. La nostra forza – prosegue – è quella di vivere e respirare il contesto sociale dell’Asia e della Cina visto che qui abbiamo la nostra sede produttiva con 136 dipendenti”. Una storia di successo quella di Emanuele Manenti, partito dalla sua Foligno a soli 27 anni per iniziare una nuova vita. Dal 2005, per otto anni il manager umbro ha lavorato in Asia per un’azienda italiana che commercializza ingredienti per gelateria e pasticceria. Poi nel 2013 il passaggio in Clabo, che ha portato Emanuele Manenti a stringere poche settimane fa lo storico accordo con Starbucks, che gli è inoltre valso la copertina di Forbes Italia. “Sono cresciuto a Foligno e lì ho tutti i miei affetti, dalla famiglia agli amici – racconta Manenti ai microfoni di Rgu -. Oramai però abito a Shanghai e torno in Italia ogni tre mesi. Sono radicato nel tessuto sociale cinese e sono riuscito ad effettuare anche degli investimenti in ristoranti e locali”. La mancanza dell’aria di casa è compensata però delle grandi soddisfazioni professionali: “Qui è un mondo totalmente diverso, non sta a me definirlo migliore o peggiore. Dico solo che c’è una comunità basata sul rispetto e l’educazione è radicata – spiega il folignate -. Poi le possibilità in una città con 30 milioni di abitanti non mancano”. Ma le opportunità bisogna anche sapersele cercare. Lo sa bene Emanuele Manenti, che non smette mai di essere al passo con i tempi: “Oltre a lavorare, attualmente seguo un corso in executive master of business administration all’università Jiao Tong, storica accademia cinese – afferma il quarantenne manager -. E’ importante rimanere sempre aggiornati ed essere competitivi per sfruttare le opportunità che le grandi città asiatiche offrono”. Il manager “made in Italy” è un esempio anche per tutti quei giovani chiamati a prendere scelte di vita non sempre facili. Ed è proprio a loro che Manenti vuole dare qualche consiglio. “Provarci sempre e credere in sé stessi sono le armi vincenti – sottolinea -, così come la formazione ed il saper parlare altre lingue. Quando sono partito conoscevo solo l’inglese ed il francese, mentre il cinese l’ho imparato strada facendo – conclude il folignate di successo -. Bisogna provare e sapersi rialzare dopo ogni caduta. In una grande città come Shanghai le persone vedono un tuo fallimento come una prova verso il successo: osare un po’ non fa mai male”.
É di Foligno il re dell’Asia: Emanuele Manenti tra i 100 top manager di Forbes
Pubblicato il 23 Ottobre 2018 11:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:33
A destra Emanuele Manenti con Pierluigi Bocchini, presidente Clabo
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