Dopo i sei sforamenti dei livelli di Pm10 registrati dalla centralina di Porta Romana a Foligno nel solo mese di novembre, di cui due ben oltre il limite consentito dalla legge, a far sentire la propria voce è la sezione cittadina della Federazione italiana amici della bicicletta. E lo fa per esprimere la forte preoccupazione per la situazione ambientale che si registra nella città della Quintana che, come in passato, continua a presentarsi come una delle più inquinate del Cuore verde d’Italia, seconda solo a Terni.
Una preoccupazione che è tutta per la salute dei cittadini, con un occhio di riguardo soprattutto ai bambini, per l’incidenza che gli alti livelli di polveri sottili possono avere sull’incremento di patologie gravi come malattie respiratorie, tumori, ictus ed infarti. “Senza considerare – sottolinea il presidente della Fiab Foligno, Pietro Stella – che esiste una correlazione scientificamente provata fra i picchi di Pm10 e l’aumento dei ricoveri ospedalieri e della mortalità per queste patologie”.
Ad allarmare, però, più di tutto il numero uno folignate della Federazione italiana amici della bicicletta è “l’indifferenza dei cittadini che – spiega – continuano, nonostante tutto, ad usare in maniera sconsiderata le automobili e l’inerzia degli Enti preposti a salvaguardare la salute dei cittadini”. Il riferimento è, in particolare, a Comune e Usl Umbria 2. Ed è proprio all’amministrazione Mismetti che si rivolge per chiedere un’azione più incisiva, “sia facendo rispettare in maniera più severa l’ordinanza sulla limitazione del traffico ed estendendola anche ad altri giorni – prosegue – sia mettendo finalmente in pratica le misure tecniche previste dal Piano regionale sulla qualità dell’aria dell’Arpa del 2012”. Oltre, ovviamente a chiedere, che si acceleri sui progetti di mobilità sostenibile, a cominciare dall’incremento della ciclabili cittadina.
Per Pietro Stella, però, è anche necessario che Comune e Usl pubblichino costantemente i dati sulla qualità dell’aria e quelli epidemiologici, affinché i cittadini possano toccare con mano la gravità della situazione.
Da parte sua la Fiab si dice pronta a discutere tutti questi temi con chi di dovere, proponendo l’apertura in tempi brevi di un tavolo che chiami a raccolta, oltre a Comune ed Usl, anche scuole, associazioni ambientaliste e di categoria e che sia aperto tutta la cittadinanza per “definire – conclude Pietro Stella – azioni concrete ed efficaci a risolvere il problema”.