Anziani e solitudine. Un binomio che purtroppo, negli ultimi tempi, si sta manifestando con sempre maggior forza e del quale non è immune neppure l’Umbria, anzi. Sono tanti, infatti, nel Cuore verde d’Italia gli anziani che oggi vivono in piccoli centri, ormai spopolati, e proprio per questo rimasti privi anche di alcuni servizi di base. Con le nuove generazioni emigrate nelle grandi città se non addirittura all’estero in cerca di lavoro, la popolazione anziana si è ritrovata, sola ed abbandonata, a dover fare i conti con l’avanzare dell’età e con i vari acciacchi e problemi che questa comporta.
Accade anche nel territorio della Valle Umbra Sud e dell’Assisiate, come spiegato ai microfoni di Radio Gente Umbra da Mario Propersi, responsabile territoriale Fnp Cisl. “Noi – ha spiegato a questo proposito – cerchiamo di lavorare con le istituzioni. Per esempio, a Foligno abbiamo incontrato recentemente l’amministrazione con cui abbiamo parlato delle difficoltà che gli anziani incontrano e il Comune si è fatto carico delle nostre richieste. A livello di sanità, invece – ha proseguito – insieme ai vertici regionali di Cisl e Anteas abbiamo avuto un confronto con l’assessore Barberini e l’intera giunta chiedendo, sul fronte delle lunghe liste d’attesa, che gli ultrasettantenni possano fare le visite nel distretto di competenza. Insomma, stiamo lavorando su più fronti”.
A questo si affianca anche il lavoro che Anteas svolge quotidianamente al fianco degli anziani. Basti pensare che nel solo 2018 le due macchine a disposizione sul territorio folignate hanno percorso 48mila chilometri fornendo assistenza gratuita a più di 600 anziani, come sottolineato nella sua relazione dal presidente di Anteas Umbria, Gustavo Sciamanna.
Ma cosa si può fare per far fronte concretamente a questo problema? Per la responsabile nazionale del coordinamento donne della Fnp Cisl, Maria Trentin, la chiave di volta è far rete tra tutti i soggetti coinvolti, dal Governo nazionale alle amministrazioni locali, passando per i sindacati e fino ad arrivare alla società civile.
“Un po’ di dati sul tema della solitudine – ha dichiarato Trentin – cominciano finalmente ad uscire, perché il fenomeno inizia ad essere monitorato e questo aiuta a prendere coscienza del tema e a porsi la domanda su cosa fare. Occorre operare in rete – ha proseguito – e questo è il discrimine più forte e la cosa a volte più faticosa da fare. Un pezzo di responsabilità – ha quindi sottolineato Maria Trentin – ce l’hanno le istituzioni, che secondo me non fanno a sufficienza, un pezzo possiamo farlo noi come sindacato e questo è un tema su cui lavoriamo da sempre, e poi c’è la società civile con il volontariato, la cooperazione sociale e il buon vicinato. Dipende – ha ribadito – da ognuno di noi. La rete, dunque, è indispensabile, così come è fondamentale che Governo ed istituzioni locali operino per favorire il ripopolamento delle aree interne. “Rivitalizzare un paese – ha commentato a questo proposito – vuol dire creare lavoro e reddito e non solo curare la solitudine”.
Tutti temi che giovedì 28 febbraio sono stati affrontati nel corso dell’incontro “Combattiamo insieme le solitudini” promosso a Foligno dalla Fnp Cisl e dall’Anteas, a cui ha fatto da sfondo giovedì 28 febbraio la sala Rossa di palazzo Trinci. “Questo incontro – ha spiegato il presidente di Anteas Umbria, Gustavo Sciamanna – rientra in un progetto più generale presentato alla regione, accolto e finanziato. Un progetto estremamente importante perché rientra negli obiettivi che le 11 Anteas che operano nella nostra regione hanno come obiettivo: aiutare gli anziani e fare in modo che non restino soli”.