Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta indirizzata al presidente del consiglio comunale di Foligno, Alessandro Borscia. A scriverla è Stefania Filipponi, capogruppo di Impegno civile, contrariata dalla gestione della convocazione delle commissioni consiliari e del consiglio comunale.
“La Sua comunicazione del 4 marzo 2019 impone alcune puntualizzazioni.
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Ella afferma che, per economia dei lavori, vorrebbe convocare il Consiglio Comunale il giorno 11 marzo, sia per la surroga del consigliere dimissionario che per la discussione del bilancio di previsione. Ed allora, se ha deciso tutto, perché è stata convocata, per il giorno 6 marzo, la conferenza dei Capigruppo che, a norma di regolamento dovrebbe stabilire l’ordine del giorno e la data della seduta del Consiglio? È del tutto inutile perdere tempo per una riunione svuotata di qualsiasi significato e valore.
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Il regolamento di contabilità prevede art. 12 che i Consiglieri comunali possono presentare emendamenti al bilancio entro il sesto giorno antecedente a quello dell’adunanza fissata per l’approvazione. Orbene il giorno 5 marzo si è tenuta la riunione della I commissione consiliare per procedere all’esame di alcuni aspetti del bilancio e, quindi, all’approvazione dello stesso. Ma il 5 marzo scadrebbe, seguendo la sua proposta/decisione, anche il termine per la presentazione degli emendamenti (appunto 6 giorni prima della seduta) che, pertanto, dovrebbero essere stati predisposti addirittura prima degli approfondimenti e dell’approvazione del bilancio, da parte dei commissari.
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Al di là dell’aspetto tecnico – giuridico deve essere stigmatizzato l’aspetto politico. Ella dimentica il Suo ruolo di organo super partes, che dovrebbe rappresentare l’intero consiglio comunale e tutelarne la dignità. Sta invece asservendo la massima assise cittadina agli interessi di partito e di una maggioranza che continua a perdere pezzi e non è più in grado di garantire il funzionamento degli organi collegiali. Probabilmente, solo se si discute il bilancio nella stessa seduta in cui avverrà la surroga del consigliere dimissionario, si avrà il richiesto del numero legale. Per tutta la durata della consiliatura abbiamo assistito a litigi, distinguo, mal di pancia, assenze, che hanno determinato, per lunghi periodi, la paralisi dell’attività istituzionale. Con la sua comunicazione, Ella aggiunge un’altra negativa pagina alla peggiore “gestione di governo” che la storia di Foligno possa ricordare”.