E’ stata una protesta pacifica quella della comunità nomade di Sant’Eraclio, che venerdì mattina ha raggiunto il centro di Foligno per protestare contro l’abbattimento delle strutture abusive che insistevano nella loro proprietà privata. Le ruspe erano arrivate in via Pozzo Secco in applicazione dell’ordinanza del sindaco Nando Mismetti, che prevedeva la demolizione degli edifici non previsti su quel terreno. Capitanati da Marcello Zuinisi, legale rappresentante dell’associazione Nazione Rom, circa una decina i sinti che hanno marciato verso piazza della Repubblica per chiedere maggiori diritti. “Noi chiediamo l’integrazione. Ci hanno buttato giù i bagni e le docce ed ora siamo in condizioni precarie – spiegano i sinti -. Non possiamo vivere in mezzo alle montagne così come ci aveva proposto il Comune, saremmo isolati dal mondo. Vogliamo solamente la possibilità di avere una casa popolare, chiediamo la riapertura dei bandi per la loro assegnazione”. Ed è proprio sull’apertura dei bandi per le case popolari che la comunità nomade di Sant’Eraclio insiste. Per Zuinisi, il Comune non avrebbe infatti rispettato i patti, ovvero demolire le baracche una volta riaperte le graduatorie per la concessione delle case popolari. Lo stesso legale rappresentante di Nazione Rom ha annunciato di aver presentato una denuncia ai carabinieri nei confronti del sindaco Mismetti per omissione di soccorso. A rispondere a Nazione Rom è il sindaco Nando Mismetti: “Abbiamo presentato diverse soluzioni di alloggio alla comunità rom, ma sono sempre state rifiutate. Il nostro impegno sulla vicenda è stato massimo – dichiara il sindaco – e la demolizione dei fabbricati abusivi è a norma di legge. Non è vero che non abbiamo rispettato i patti, visto che sull’accordo c’è scritto nero su bianco che le famiglie si sarebbero impegnate a presentare richiesta di alloggio Ers non appena uscirà il bando”.