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Città medie, Foligno tra le 10 analizzate in Italia. Il report sulla scrivania di Mattarella

Pubblicato il 15 Aprile 2019 13:43 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:04

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Creare un distretto culturale della Valle Umbra. È la proposta che Mecenate 90, associazione senza scopo di lucro presieduta da Alain Pierre Elkann, ha lanciato a Foligno dopo aver redatto un rapporto dedicato alle città di media grandezza. Dieci quelle analizzate, di cui nove capoluoghi di provincia, da Varese a Ragusa. E poi, come detto, Foligno.

Il report, il primo ad essere dedicato a città cosiddette di media grandezza, verrà presentato il prossimo mese di settembre al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per poi approdare alla Camera dei Deputati. L’obiettivo è quello di far emergere, per la prima volta, il mondo delle città medie e far riflettere sulle politiche economiche da adottare per la crescita e lo sviluppo di queste realtà e di conseguenza del Bel Paese.

Riflessioni che interessano anche la città della Quintana dove, come anticipato, la proposta è quella di lavorare ad un distretto culturale della Valle Umbra. L’idea di base è, dunque, quella di creare una rete tra i vari sistemi di governance relativi a beni ed iniziative culturali e turismo che caratterizzano i Comuni del territorio, a partire da Foligno. “Foligno – ha detto a questo proposito Ledo Prato, segretario generale di Mecenate 90 – è una città che ha voltato pagina aprendosi ai giovani”. Punto di svolta, il terremoto del 1997, “a partire dal quale – è stato detto – la città si è ridisegnata con un intervento importante sul centro storico ed un’apertura ai talenti giovanili”. Un modello di governance che per Ledo Prato ha prodotto un importante impatto sul turismo, leva rimasta per molto tempo marginale. Un turismo “tendenzialmente colto e che spende più dell’ordinario”, così lo ha definito il segretario generale di Mecenate 90. Tuttavia Foligno continua a dover fare i conti con competitor importanti: da Assisi a Spello, passando per Bevagna e Montefalco.

Da qui, dunque, la proposta di andare oltre la dimensione comunale, creando accordi con le città limitrofe per garantire servizi sempre migliori agli utenti pur mantenendo ciascun Comune la propria autonomia. Tra gli aspetti analizzati dal report di Mecenate 90, che ha intervistato 30 soggetti tra livello istituzionale, economico, sociale e culturale, anche quello del welfare che a Foligno si struttura sulla stretta collaborazione tra servizi sociali, una rete associativa capillare e diffusa e il ruolo chiave svolto dalla Fondazione Cassa di Risparmio; ed infine quello del sistema manifatturiero, che poggia su piccole e medie aziende che con il tempo si sono strutturate, aprendosi all’innovazione ed alla formazione. “Non tutto funziona egregiamente – ha concluso Prato – ma la base di partenza è buona. Come ha voltato pagina una volta Foligno, ci sono tutti i presupposti e le condizioni per guardare al futuro con un tasso di fiducia importante”.

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