Anche la UmbraGroup ha deciso di sposare il progetto delle borse lavoro avviato nel 2017 dalla Caritas diocesana di Foligno e dalla Fondazione Valter Baldaccini, grazie al quale in due anni sono state aiutate una ventina di famiglie del territorio. Mamme e papà rimasti senza occupazione, ai quali è stato offerto un lavoro. Un modo per garantirgli quella dignità che solo un impiego può garantire, permettendo ai lavoratori di sostenersi e sostenere le loro famiglie. Strada che, come detto, ha scelto anche la UmbraGroup, spalancando le porte dell’azienda di via Baldaccini ad un papà rimasto senza lavoro.
“UmbraGroup – fanno infatti sapere dall’azienda – ha scelto di attivare una borsa lavoro a favore di un concittadino che necessitava di un reinserimento attivo nel mondo del lavoro. Al beneficiario è stata offerta la possibilità di apprendere mansioni e ruoli di operatore presetting, contribuendo fattivamente al processo produttivo”. Così facendo l’azienda folignate fondata da Valter Baldaccini ha ribadito la propria vocazione a fare impresa eticamente, “offrendo un’opportunità, redistribuendo la ricchezza a chi è in difficoltà”.
E l’auspicio del direttore della Caritas è che sempre più realtà del territorio possano ispirarsi a questo principio. “A partire dal 2008, anno in cui è scoppiata la crisi economica – commenta Mauro Masciotti -, hanno iniziato a bussare alle nostre porte sempre più donne e uomini appartenenti al cosiddetto ‘ceto medio’, chiedendoci un lavoro. Da lì è nata il progetto delle borse lavoro. Per noi – ha concluso – la strada più corretta per andare incontro ai bisogni delle persone e aiutarle a costruirsi un futuro”.
“Vedere una di queste borse lavoro attivata all’interno di UmbraGroup – gli ha fatto eco la presidente della Fondazione Baldaccini, Beatrice Baldaccini – è un sogno che diventa realtà. Significa – ha proseguito – dare concretezza a quello sviluppo sociale che la nostra Fondazione e la UmbraGroup condividono. Questa è un’azione solidale di reinserimento di una persona che ha perso lavoro ad un’età tale, che il mercato italiano avrebbe fatto veramente fatica a reintegrare. Dedico questa prima borsa lavoro attivata in UmbraGroup a mio padre Valter, che ha avuto la visione illuminata di un’impresa ad orientamento sociale e a chi in azienda oggi sta continuando su questa strada da lui tracciata”.