Un “girone dantesco” al Punto raccolta di Cannara. La similitudine potrebbe sembrare eccessiva, ma andiamo a vedere come stanno realmente le cose. In una calda giornata estiva qualsiasi cittadino di Cannara, potrebbe avere la necessità di recarsi dal suo medico di famiglia, di eseguire un prelievo ematico, o magari di portare il suo bambino di pochi mesi dal pediatra di riferimento, cosa potrebbe esserci di strano? Nulla, se non il fatto che tutti questi servizi per il cittadino, insieme a tanti altri, si trovino accorpati al Punto di raccolta dell’Usl Umbria 1 in Piazza San Francesco, in un caratteristico palazzo aggregato ad un suggestivo torrino. Tale luogo però, seppur molto bello, è completamente sprovvisto di una qualsiasi sorta di condizionamento dell’aria o di semplice areazione naturale, in quanto non ci sono vetrate o finestre apribili al bisogno.
Salendo le scale di questa struttura ci si accorge subito come la temperatura inizi a cambiare, ed appena arrivati nel pianerottolo che annuncia gli ambulatori medici, capiamo come mai in questi ultimi giorni molti cittadini di Cannara abbiano manifestato, tramite i social media, delle veementi lamentele.
Troviamo subito persone anziane e giovani mamme con i loro bambini in piedi sul pianerottolo esterno dell’ascensore, e quando varchiamo la porta successiva, percependo da subito un altro brusco cambio della temperatura verso l’alto, possiamo farci un’idea più chiara sul perché tutte quelle persone hanno deciso di restare fuori. Palesandoci in questo piccolo androne ci accorgiamo che una gran parte del soffitto costruito con acciaio e vetro non ha nessuna apertura, areazione o condizionamento, e da questo capiamo come si è posto in essere il microclima equatoriale che ci circonda.
Per entrare però nell’angusto corridoio, dove sono situati gli ambulatori medici, dobbiamo fare uno sforzo veramente notevole, qui l’aria è veramente irrespirabile, le persone ammassate sulle sedie stentano anche ad accennare un minimo saluto tanto sono impegnante a sventolarsi con ventagli di fortuna magistralmente costruiti per l’occasione. Sembra veramente un “girone dantesco”. Prendiamo il numeretto della prenotazione e ci affrettiamo a tornare con gli “esuli del pianerottolo” per recuperare quel minimo di ossigeno utile al mantenimento delle capacità cognitive.
Abbandonando l’ironia, però, ci rendiamo subito conto di quanto sia palese il disagio che le persone anziane, le donne in stato interessante, o le mamme con i loro bambini piccoli al seguito stiano subendo, come è possibile che la Usl 1 possa “detenere” in queste condizione i propri utenti, e come è possibile che quando si veste da “controllore” vada a spulciare (giustamente) tutti i regolamenti che gli competono facendoli rispettare, non di rado anche con azioni sanzionatorie, sulle attività commerciali dei cittadini, mentre quando si trova nella veste di “locatario” non veda la mancanza di quelle minime norme per tutelare la salute ed il benessere degli stessi? La risposta potrebbe aprire a facili battute, ma non è questo il nostro intento.
Per il momento restiamo con la speranza che i dirigenti dell’azienda sanitaria locale o gli Istituti Riuniti (IRRE) di Cannara, che sono proprietari dell’immobile, diano risposte certe ed immediate ai loro cittadini, e che magari la stessa amministrazione comunale possa farsi garante di una comunicazione efficace tra i due soggetti.
Perché la salute dei cittadini di Cannara non deve essere un mezzo politico, e nemmeno uno scaricabarile burocratico tra locatore (IRRE) e locatario (Usl Umbria 1), ma un bene comune, ed una reale “mission” delle nostre istituzioni, a tutti i livelli.