“Oggi tutti ribadiscono la propria volontà individuale, come gruppo politico e associazioni, di realizzare il semisvincolo di Scopoli, ma non basta dire vogliamo farlo e ipotizzare una conclusione del progetto entro il 2021”. È quanto afferma in una nota il capogruppo in consiglio comunale del Movimento 5 Stelle, David Fantauzzi.
Per i pentastellati, infatti, non si pone l’attenzione sul vero problema che poi ha portato allo stralcio dei lavori, e cioè “effettuare una progettazione adeguata di concerto con gli uffici della soprintendenza”. “Occorre – a detta di Fantauzzi e dei suoi – dire in che modo si farà, altrimenti – denunciano – portando avanti il progetto accantonato è rischio è di finire nella stessa situazione di stallo di 4 anni fa, quando tutti erano d’accordo, i soldi c’erano ma lo svincolo rimase sulla carta”.
Il riferimento non è tanto all’uscita che dalla direttrice Foligno-Roma conduce alla Val Menotre, quanto all’innesto verso la città della Quintana. Nel primo caso, infatti, secondo quanto ribadito dal M5S, l’uscita sarebbe di facile realizzazione, dal momento che – spiegano – “si tratta di creare una corsia di decelerazione parallela alla strada esistente per uscire all’altezza dell’area di cantiere, realizzata durante i lavori sulla parete a nord di Scopoli, e da li scendere seguendo sempre il tracciato della strada di cantiere che si va ad innestare con la vecchia 77, subito dopo la casa cantoniera”. In questo caso per i pentastellati l’impatto visivo sarebbe vicino allo zero.
Più complesso, invece, l’altro innesto “che, per essere realizzato – sottolineano -, ha bisogno di una parabolica con numerose campate per superare il dislivello che c’è fra la vecchia strada e la nuova. È questo secondo raccordo – aggiungo – che, avendo avuto per ben due volte parere negativo da parte della soprintendenza, ne ha determinato la bocciatura dell’intero progetto da parte del consiglio dei ministri e quindi la conseguente impossibilità da parte della società Quadrilatero di realizzarlo”.
La soluzione? “Avviare un tavolo di confronto per trovare la soluzione migliore, capace di coniugare l’utilità dell’opera e la salvaguardia ambientale e paesaggistica della vallata”. Dal M5S, dunque, un no categorico a possibili forzature verso la soprintendenza o a scorciatoie che portino il progetto al consiglio dei ministri ignorando l’aspetto ambientale “come – denunciano – è stato fatto fino ad ora”. Insomma per i pentastellati lo svincolo “s’ha da fare”, rispettando però – concludono – “l’importanza della tutela del territorio”.