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Rapita, segregata e stuprata a Foligno per tre giorni: la polizia arresta l’ex compagno

Pubblicato il 5 Agosto 2019 13:28 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:43

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Ha dell’incredibile quanto ha dovuto subire per tre giorni di fila una ventottenne, rapita stuprata e picchiata dal suo ex compagno in un appartamento di Foligno. La donna, madre di due figli, è stata costretta con la forza a seguire l’ex, un albanese di 30 anni (M.M. Le sue iniziali) con diversi precedenti di polizia, da Siena fino a Foligno. Nella cittadina umbra la donna è stata segregatain un appartamento e obbligata per tre lunghi giorni a subire le violenze sessuali del suo aguzzino, irregolare sul territorio italiano, con a carico un ammonimento del questore di Perugia. Le violenze si sono protratte da mercoledì scorso luglio fino al pomeriggio di venerdì 2 agosto quando, approfittando di un viaggio a Roma, dove era stata costretta a seguire il suo carceriere, la donna ha trovato la forza di gettarsi dalla vettura. Il gesto di disperazione è avvenuto al centro outlet di Castel Romano. Accortasi della presenza di numerose persone che in quel momento gravitavano nel parcheggio del centro commerciale e approfittando di una distrazione dell’albanese, la donna ha aperto lo sportello della vettura ancora in movimento e si è gettata in strada chiedendo aiuto a gran voce. Nonostante ciò, l’individuo ha bloccato il veicolo e ha raggiunto la ragazza colpendola con schiaffi e pugni al fine di costringerla a risalire sulla vettura. Solo l’intervento delle persone presenti e di alcune guardie giurate in servizio nell’outlet hanno consentito di trarre in salvo la donna. All’arrivo degli agenti del commissariato Spinaceto, però, l’albanese si era già dileguato. Agli agenti la vittima ha raccontato la storia di un amore malato: un lungo anno di soprusi e violenze, fisiche e psicologiche e il costringimento con minacce rivolte a lei e ai suoi figli a non rivelare a nessuno ciò che era costretta a subire. Dopo i soccorsi alla donna, ricoverata in ospedale e sottoposta al protocollo per le vittime di abusi sessuali, sono scattate le indagini finalizzate alla rintraccio dell’aguzzino. Grazie ai filmati di videosorveglianza delle telecamere presenti nel centro outlet, non solo si potevano notare gli attimi di inaudita violenza nei confronti della donna e la fuga della ragazza, ma si è riusciti anche a risalire alla targa e al modello dell’autovettura utilizzata dall’albanese. Questo ha permesso di concentrare le ricerche sull’individuo con dimora a Foligno. Gli agenti della squadra mobile di Roma e del commissariato di Spinaceto si sono recati così a Foligno dove ad attenderli hanno trovato i poliziotti del locale commissariato. Le attente ricerche del malvivente non hanno dato inizialmente nessun risultato. In serata però la svolta: è stata rintracciata una testimone, una giovane donna italiana residente a Foligno che addirittura, nel corso di una visita a casa dell’albanese nella giornata di giovedì, spaventata dalle violenze alle quali, suo malgrado, aveva dovuto assistere, era fuggita dall’appartamento. Dopo aver raccolto la drammatica testimonianza, grazie a uno stratagemma, gli investigatori hanno attirato il ricercato alla stazione dei treni di Foligno. Qui, l’uomo aveva particolare cura nel parcheggiare la vettura lontano dalla stazione alla quale si dirigeva con massima circospezione. Vana precauzione. La rete di controllo della polizia non ha permesso la fuga dell’individuo, immediatamente bloccato e posto in stato di fermo per sequestro di persona, violenza sessuale, minacce e lesioni. Al termine degli accertamenti è stato accompagnato nel carcere di Spoleto. La vittima, dopo le cure e le visite che hanno rivelato la presenza di numerosi segni di violenza sul suo corpo, è stata affidata ai genitori, giunti immediatamente a Roma per assisterla.

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