Il sindaco Stefano Zuccarini non ci sta e passa al contrattacco. La questione è ancora una volta quella del “daspo urbano” nei confronti di cinque senzatetto, allontanati da Foligno nella mattinata di mercoledì mattina a seguito dei controlli della polizia locale su segnalazione di alcuni cittadini. Un episodio che ha sollevato le proteste di diversi cittadini, che sono intervenuti soprattutto sui social. Alcuni di loro hanno organizzato un “flash mob” per sabato sera in piazza della Repubblica. Una nota di disappunto è arrivata anche dalla Caritas, che ha detto “no al daspo per i poveri, sì al daspo alla povertà”. Ad intervenire sabato mattina è stato anche il sindaco, attraverso la convocazione di un’apposita conferenza in Comune. “Credo che prima di tutto voi della stampa dobbiate fare un’operazione di chiarezza ed onestà – dice il sindaco in apertura di conferenza stampa rivolgendosi ai giornalisti presenti -. Non dovete fare politica attraverso i giornali e dire solamente che sono stati fatti ‘daspo urbani’ a cinque persone: l’informazione deve essere vera e corretta. In questi pochi giorni di valenza dell’ordinanza – prosegue Stefano Zuccarini – sono stati effettuati 34 controlli e il risultato non è stato solamente quello del daspo a cinque persone, ma la risoluzione di molteplici problematiche come in via Oslavia o verso i parcheggiatori al cimitero o all’ospedale”. Il riferimento va a casi di “presenze moleste – spiega il primo cittadino – con bottiglie in terra e quant’altro. Queste segnalazioni arrivano dai cittadini, non c’è da parte mia la voglia di fare lo sceriffo. Gli interventi effettuati non hanno più messo in mostra certe situazioni, vi invito a parlare anche di queste cose – commenta rivolgendosi sempre ai giornalisti -. Nessuno ce l’ha contro i poveri, la mia battaglia non è certo contro di loro, ma contro chi è molesto”. Poi, il sindaco entra nel merito dei “daspo urbani” messi in pratica mercoledì mattina: “E’ stato chiesto a quelle cinque persone se volevano essere aiutate e si è parlato con loro, ma sono persone che vivono così ed hanno rifiutato qualsiasi tipo di assistenza. Veniano da una cittadina umbra e si sarebbero spostate poco dopo in un’altra. Umanamente per quelle persone mi dispiace”. Infine, il sindaco parla anche del “flash mob” in programma per la sera di sabato, organizzato da chi non ha gradito l’applicazione del provvedimento restrittivo nei confronti dei senzatetto. “Questa manifestazione – sottolinea Zuccarini – non so quanto sia autorizzata, così come i cartelloni e gli striscioni abusivi apparsi questa mattina (sabato mattina ndr) in giro per Foligno. Nei confronti di questa amministrazione ci sono dei segnali poco simpatici – spiega il sindaco – sono apparse scritte e volantini contro la giunta. Noi – conclude il sindaco – non tolleriamo soprusi e atti di forza”. Rispetto poi al rapporto con la Caritas – intervenuta sulla vicenda “daspo” per aiutare certi tipi di sofferenze, Zuccarini afferma: “Noi collaboreremo e per quanto potremo lo faremo anche dal punto di vista economico”.
NOTA DEL DIRETTORE – Una nota a margine della conferenza però è doverosa. Il sindaco parla di “operazione chiarezza” da parte della stampa, accusata di “fare politica attraverso i giornali”. Noi signor sindaco non possiamo parlare per i colleghi ed in difesa dei loro articoli: guardiamo solo in casa nostra. Non sappiamo se i suoi riferimenti fossero indirizzati a noi, ma è chiaro che ci sentiamo tirati in causa. Questa redazione ha riportato la notizia del “daspo urbano” (siamo stati i primi), ma all’interno dell’articolo non sono presenti commenti o giudizi al suo operato o a quello degli agenti della polizia locale. Abbiamo riportato solamente quanto avvenuto mercoledì mattina, quando per la prima volta nella città di Foligno è stato comminato il provvedimento di “daspo urbano” nei confronti di cinque senzatetto. Questo è un dato oggettivo. In secondo luogo, nello stesso articolo la nostra redazione ha menzionato gli altri trenta controlli effettuati dagli agenti all’indomani dell’entrata in vigore della sua ordinanza, che recepisce leggi nazionali. Nessuno qui l’ha mai definita “sceriffo” e non c’è bisogno di effettuare un’“operazione chiarezza”, visto che lo stato delle cose è correttamente riportato nel precedente articolo, che condividiamo in fondo a questa pagina. Come abbiamo fatto mercoledì, ci saremmo astenuti da ogni tipo di commento anche al termine della sua conferenza. Purtroppo non è stato possibile, visto che ci siamo sentiti in dovere di riportare ai nostri lettori queste precisazioni, così come abbiamo fatto con lei di persona questa mattina.