Al dibattito non si è neppure arrivati. La mozione urgente presentata dai gruppi di minoranza in consiglio comunale a Foligno è stata bocciata ancor prima di essere discussa. La maggioranza, infatti, ha rigettato il carattere di urgenza che avrebbe permesso di inserire all’ordine del giorno della seduta di giovedì pomeriggio la questione della Tari. Tema su cui l’opposizione composta sia dai gruppi di centrosinistra (Pd, Foligno 20/30 e Patto per Foligno) che dal Movimento 5 Stelle chiedeva, in primis, la revoca della delibera, riformulando il provvedimento e ripristinando l’esenzione. E poi l’istituzione di un tavolo con tutte le parti sociali e uno stanziamento di risorse aggiuntive nel bilancio di previsione 2019/2022.
Richieste che sono state cestinate appena formulate, provocando la dura reazione tanto della minoranza quanto dei rappresentanti della Cgil che per lo stesso pomeriggio avevano indetto un presidio sotto palazzo comunale. “La delibera è già esecutiva e sono più di 300 le domande presentate”: queste le parole con cui Giuseppe Galligari, consigliere di maggioranza ha annunciato che Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia non avrebbero acconsentito alla discussione. Dichiarazioni che hanno chiamato l’immediata replica dell’opposizione. “Prendiamo atto dell’atteggiamento di chiusura della maggioranza – ha dichiarato al riguardo Elia Sigismondi – che si sottrae al confronto in quella che è la sede deputata, ossia il consiglio comunale”.
Dura reazione, come detto, anche da parte della Cgil che, dopo il presidio in piazza, ha fatto il proprio ingresso nella sala del consiglio. Andiamo a sentire allora il commento del segretario territoriale del sindacato, Mario Bravi, intervenuto ai nostri microfoni. “Il fatto che l’amministrazione rifiuti di confrontarsi e che anche in consiglio abbia strozzato la discussione è allucinante – ha spiegato -. C’era un accordo, siglato lo scorso marzo con la passata amministrazione alla quale tra l’altro non abbiamo mai fatto sconti, che prevedeva la progressività dell’imposta e l’esenzione con uno stanziamento di 150mila euro. La giunta Zuccarini ha invece cancellato l’esenzione con effetto retroattivo, redistribuendo le risorse su tutti. Il poco per tutti è il contrario di quello che serve. È necessario aiutare chi non ha nulla. Prendiamo atto di questo atteggiamento e andremo avanti con la mobilitazione”.
Passate le festività, quindi, il sindacato metterà in agenda nuove azioni, ma non solo. In programma anche l’incontro tra le tre sigle sindacali e i gruppi di minoranza. “Le forze di opposizione – ha infatti commentato Bravi – si sono dette disponibili ad incontrarci”.