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Viabilità, Barbarito scrive a Bacchetta: “La Sp 452 necessita di un risanamento definitivo”

Pubblicato il 11 Gennaio 2020 12:37 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:12

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Basta con le manutenzioni che lasciano il tempo che trovano. Per il consigliere provinciale Jacopo Barbatito, il tratto della Sp 452 che attraversa il territorio comunale di Giano dell’Umbria e che “ormai da anni – spiega – è interessato dal dissesto idrogeologico necessita di una soluzione definitiva”. “Anche per evitare – prosegue – il ricorso a frequenti operazioni di manutenzione, asfaltatura e apposizione di segnaletica stradale, che provoca anche un drenaggio di risorse economiche non indifferenti a carico dell’ente”.

Da qui, dunque, la richiesta avanzata al presidente della Provincia di Perugia, Luciano Bacchetta, affinché si cambi strategia. Richiesta che il consigliere provinciale e vicesindaco di Giano dell’Umbria affida ad un’apposita mozione, con la quale propone che venga dato mandato agli uffici competenti dell’Ente “di predisporre le necessarie verifiche e analisi geologiche volte a comprendere pienamente la natura e l’entità del dissesto in atto”. Con l’obiettivo ultimo – si legge – “di predisporre un progetto volto al risanamento definitivo della problematica, così da poter programmare tempi e costi dell’opera e di inserire l’intervento nel piano pluriennale delle opere previste dalla Provincia”. Mozione da inserire all’ordine del giorno della prossima seduta del consiglio provinciale.

Il tratto cui fa riferimento Barbarito è, nello specifico, quello che si trova all’altezza della località Sant’Andrea lungo la carreggiata che conduce verso il comune di Giano. È proprio lì che “con cadenza ciclica”, sottolinea il consigliere, il dissesto idrogeologico produce “un peggioramento delle condizioni della pavimentazione stradale, tale da aver provocato, anche nel recente passato, restringimenti della carreggiata, con la conseguente installazione di appositi segnali stradali, dovuti alle fessurazioni e ai cosiddetti ‘gradini’ sull’asfalto, prodotti dal movimento geologico in essere”. Ma anche un peggioramento del movimento geologico in atto, “dovuto – ha concluso – all’appesantimento del piano stradale”.

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