Polveri sottili, prosegue la scia di risultati negativi fatti registrare a Foligno per ciò che riguarda la qualità dell’aria. La sentinella dell’Arpa installata a Porta Romana, continua infatti ad inanellare, uno dopo l’altro, valori da bollino rosso, che confermano come la città della Quintana sia tra le più inquinate dell’Umbria.
L’ultima allarmante fotografia è di questa settimana. Da lunedì a giovedì, infatti, i livelli di Pm10 sono rimasti costantemente al di sopra del limite individuato dalla legge dei 50 microgrammi per metro quadrato, facendo di Foligno – come detto – una città da bollino rosso. Ed anche se l’imminente arrivo di una perturbazione che porterà pioggia e neve dovrebbe contribuire alla diminuzione della concentrazione di Pm10 che si è avuta in questi giorni, a preoccupare è però l’andamento generale di questo primo spaccato del 2020.
A diciassette giorni dall’inizio del nuovo anno, infatti, sono stati ben dodici i cosiddetti sforamenti dei livelli di polveri sottili, a cominciare dai 111 microgrammi per metro quadrato registrati il primo gennaio. Il risultato peggiore ottenuto dalla città della Quintana dall’entrata in vigore dell’ordinanza antismog lo scorso 3 novembre. Dal giorno di Capodanno è stato, dunque, un continuo susseguirsi di valori oltre la norma che, sommati a quelli fatti registrare nel mese di dicembre, hanno toccato quota 24 superamenti. Ne mancano, quindi, solo nove al tetto massimo dei 35 consentiti nell’arco dell’anno.
Una situazione che preoccupa e non poco la comunità folignate, a cominciare dalle associazioni ambientaliste, che in diverse occasioni nelle scorse settimane sono intervenute sul tema per chiedere un cambio di rotta all’amministrazione comunale guidata da Stefano Zuccarini. “Il quadro è negativo – ha commentato a questo proposito l’assessore folignate con delega all’ambiente, Decio Barili – e le condizioni meteorologiche non ci aiutano. Come Comune siamo pronti a ricorrere all’ordinanza qualora si creassero le condizioni richieste per la sua attuazione, ma siamo del parere che un tema del genere debba anche essere affrontato su un tavolo più ampio di quello comunale, che vada discusso a livello regionale”.
Su questo fronte, lo ricordiamo, Foligno non è infatti la sola città umbra a dover fare i conti con lo scottante tema delle polveri sottili, che in queste settimane comunque sta tenendo banco un po’ in tutta Italia, soprattutto al Nord. A preoccupare sono infatti anche dati registrati dalle centraline dell’Arpa di Terni, Città di Castello e Ponte San Giovanni nel comune di Perugia, che insieme alla città della Quintana rappresentano oggi le aree più a rischio inquinamento, con tutto ciò che ne consegue in termini di salute umana.